Centro storico di Roma chiuso ai bus turistici, ma a partire dal 1° gennaio 2019 e non più da luglio 2018. Il nuovo limite di decorrenza è stato stabilito da un emendamento di maggioranza approvato dall’Aula Giulio Cesare, in Campidoglio, prima dell’avvio dell’assemblea capitolina – con 227 voti favorevoli e 9 contrari – alla delibera che riorganizza gli stalli per la soste attorno alla Ztl bus centro storico (Ztl C) e abolisce gli abbonamenti annuali da circa 2mila euro sostituendoli con carnet da 50, 100, 200 e 300 ingressi giornalieri che costeranno fino a più di 26mila euro, a seconda della classe emissiva del veicolo.
In zona Colosseo (qui sarà richiesta la prenotazione anticipata) e centro storico sarà eliminato il parcheggio di San Gregorio e scompariranno le due aree di sosta breve da 15 minuti di via del Teatro Marcello (zona Campidoglio, Musei Capitolini) e via Milano (zona Quirinale, Trevi). In alternativa sarà implementato il numero di stalli vicini alla Ztl C: in particolare sono previsti 30 posti in più a Caracalla, dal lato di via Antoniana. In zona Vaticano l’accesso contingentato nell’area sarà potenziato e consentito 7 giorni su 7.
Aumenteranno, infine, gli stalli di sosta nelle Ztl A (area interna al Gra) e Ztl B (anello Vam) con un tempo medio di fermata che passa da 2 a 3 ore. Con il centro storico off limits i carnet per il transito riguarderanno, quindi, l’accesso nella Ztl B, anello Vam, con costi a carico degli operatori turistici che per 300 tagliandi giornalieri varieranno dai 23.650 euro per un veicolo euro 6 ai 26.250 euro per un veicolo euro 4.
«Abbiamo avviato una serie di incontri con le categorie rappresentanti – ha detto l’assessore alla Mobilità di Roma, Linda Meleo, nel corso della replica alle dichiarazioni di voto dei gruppi consiliari – Abbiamo ridotto il numero di stanze degli alberghi che potranno essere raggiunti da 50 a 40, abbiamo incrementato gli stalli di sosta e incrementato il tempo medio di sosta da 2 a tre ore. Il compito dell’amministrazione è contemplare non soltanto le esigenze delle categorie ma anche quelle dei cittadini».