Roma, task force per rimuovere le key box fuorilegge

Roma, task force per rimuovere le key box fuorilegge
29 Gennaio 11:43 2025 Stampa questo articolo

Dal ViminaleFirenze, dalla banda Robin Hood alla Roma in pieno Giubileo. La crociata contro le key box coinvolge anche il Campidoglio, che ha addirittura allestito una task force per sbaragliare il nemico e minaccia multe ai condomini.

D’ora in poi non si scherza più, avverte in un’intervista a Repubblica Alessandro Onorato, assessore capitolino al Turismo: «Attaccare lucchetti ovunque è un’offesa per la città che deve finire ora. Li toglieremo per tutelare la bellezza e il decoro di Roma, a costo di farlo personalmente uno a uno, superando tutte le pastoie burocratiche. La giunta Gualtieri vuole mettere fine a questa brutta storia durata fin troppo. Abbiamo organizzato una task force di 30 giorni consecutivi con 20 agenti della Polizia di Roma Capitale e 15 operai, che staccheranno uno a uno le key box che sugli spazi pubblici violano l’articolo 4 lettera G del Regolamento di Polizia locale».

Per quanto riguarda quelle su spazi privati, precisa Onorato, «abbiamo fatto una scoperta incredibile: nessun alloggio tra quelli delle zone della Carta della qualità, da Monti al Celio, da Campo de Fiori a Coppedè, ha mai chiesto l’autorizzazione per apporre le key box su spazi privati che affacciano su suolo pubblico, né alla Sovrintendenza comunale e né alla Soprintendenza statale per gli edifici nel sito Unesco. Quindi multeremo direttamente il condominio, se la Polizia non riuscirà a risalire alla proprietà della scatolina, sempre utilizzando il regolamento».

Scrivendo un’email all’indirizzo [email protected], spiega Onorato, «i cittadini potranno collaborare e segnalare. Insieme possiamo fare di più per Roma».

Poi un attacco al governo Meloni: «L’apertura indiscriminata voluta dall’esecutivo sulle case vacanze ha un motivo chiaramente elettorale: ingraziarsi i proprietari di queste strutture. A gennaio, però, per la prima volta, l’occupazione media vira sul segno meno. Perché il Giubileo non è un Eldorado turistico e perché ci sono davvero troppe strutture. Così, per la troppa concorrenza, i gestori dovranno abbassare i prezzi e quindi ci sarà meno qualità nel servizio. E poi naturalmente queste strutture distruggono il tessuto urbano, il miraggio di poter trovare un appartamento per fini abitativi e uccidono la residenzialità nei quartieri del centro».

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