L’argomento di oggi.
[Diversi agenti di viaggi, a cominciare da G.G. agente di viaggi del Triveneto che ci ha sottoposto un suo caso-scuola, ci hanno chiesto chiarimenti circa l’applicazione dell’imposta comunale sulla pubblicità alle insegne e alle vetrine delle agenzie di viaggi].
Considerato l’interesse generale dell’argomento, al fine di dare indicazioni sintetiche, ma complete, abbiamo redatto la Miniguida fiscale n. 2 – Imposta comunale sulla pubblicità, applicazione alle insegne e vetrine delle agenzie di viaggi, di cui diamo di seguito alcuni cenni.
Ricordiamo anche che è in fase di ultimazione la seconda edizione della Miniguida fiscale n. 1 – L’ottimizzazione fiscale delle agenzie di viaggi, la cui prima edizione è stata pubblicata lo scorso dicembre 2023.
“Rubrica Fiscale” è il servizio gratuito del Centro Studi ©ADVMANAGER per gli agenti di viaggi lettori del nostro media partner L’Agenzia di Viaggi Magazine e per i loro consulenti fiscali. Potete inviare i vostri quesiti via email, così come richiedere una copia gratuita delle Miniguide fiscali, a futuro@advmanager.org . L’agenzia e il consulente riceveranno una risposta privata e inoltre il quesito, se di interesse generale, sarà pubblicato in forma anonima su L’Agenzia di Viaggi Magazine.
La nostra interpretazione.
La normativa di base per l’imposta comunale sulla pubblicità è il D.Lgs. n. 507/1993 e successive modificazioni e integrazioni. L’imposta si applica:
- sui messaggi pubblicitari, visivi e/o acustici, diffusi all’esterno in luoghi pubblici o aperti al pubblico o da tali luoghi percepibili e diversi da quelli assoggettati al diritto sulle pubbliche affissioni. Si considerano rilevanti i messaggi diffusi nell’esercizio di una attività economica allo scopo di promuovere la domanda di beni e servizi e/o di migliorare l’immagine del soggetto pubblicizzato. Sono quindi esenti le insegne e i messaggi di associazioni culturali, sportive dilettantistiche, comitati ed enti vari senza scopo di lucro;
- sui segnali stradali recanti la menzione della ditta, anche se non contengono messaggi pubblicitari, e quelli con i quali viene indicata agli automobilisti l’ubicazione di un’impresa;
- tranne quelli che contengono indicazioni per servizi utili quali alberghi e ristoranti (risoluzione n. 48/E del 01.04.1996).
Conformemente al citato decreto, ogni Comune è tenuto ad adottare un regolamento che precisa le modalità applicative locali e le tariffe dell’imposta sulla pubblicità, le quali pur nel rispetto dei criteri e delle indicazioni tariffarie previste dalla legge nazionale possono variare sensibilmente.
Per questa ragione la materia può risultare a volte farraginosa e controversa nelle varie casistiche pratiche locali. Pertanto al fine di evitare successive contestazioni sanzionatorie sarebbe sempre bene concordare anticipatamente ogni dettaglio con l’ufficio tributi del Comune di competenza o con il concessionario incaricato e nei casi più gravi e rilevanti avvalersi dell’assistenza di un consulente legale locale.
Al fine di fornire alle imprese turistiche le prime indicazioni pratiche per destreggiarsi sulla controversa materia, la nostra Miniguida n. 2 sintetizza i seguenti argomenti:
- La legge nazionale e i regolamenti comunali
- Dichiarazione iniziale e cessazione
- Quando l’imposta non è dovuta
- Chi è il soggetto passivo dell’imposta
- Il computo della superficie tassabile
- Memo: geometria delle superfici
- Insegne di esercizio: la regola dei 5 metri quadrati
- Vetrine: la regola del mezzo metro quadrato
- Il caso di scuola dell’agenzia di viaggi del Triveneto
La Newsletter del Centro Studi ©ADVMANAGER, 05 luglio 2024 n. 121 (Rubrica Fiscale anno iii n. 49)
Francesco Scotti senior advisor L. n. 4/2013, coordinatore
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