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Russia, clima e Covid: le sfide del travel nel summit Etc in Italia

Tante emergenze, dal Covid ai cambiamenti climatici, dal conflitto in Ucraina all’inflazione, e una sola via d’uscita: la governance condivisa di campagne promozionali efficaci e basate su un’attività di ricerca che sfrutti al meglio dati aggiornati. È uno degli obiettivi che la European Travel Commission (Etc) intende perseguire insieme all’Unione europea e agli Stati membri, non solo per rilanciare la destinazione Europa nei mercati di tutto il mondo. Se n’è parlato al summit organizzato nei giorni scorsi a Roma tra i vertici Etc, il ministero del Turismo e l’Enit.

Organismo che riunisce le agenzie turistiche europee, ma non solo, l’Etc lancia così la nuova sfida chiamando a raccolta proprio l’Italia che gioca un ruolo cardine nel vecchio continente per tracciare le linee guida sul futuro del turismo sostenibile e accessibile con i suoi 58 siti Unesco, 4.908 attrazioni culturali tra musei, siti archeologici, monumenti ed ecomusei aperti al pubblico, dei quali 357 nel Lazio, con Roma al top a quota 121.

Di cosa si è parlato al summit, ce lo ha raccontato la vice presidente di Etc, Magda Antonioli: «Questa riunione aveva vari temi in agenda: innanzitutto il problema legato alla Russia, per trovare soluzioni comuni nel rapportarsi e aiutare i Paesi di prossimità con un turismo molto dipendente dal bacino di traffico russo, vedi le Repubbliche Baltiche e la Finlandia, che sono letteralmente in ginocchio, vista anche la defezione dei mercati asiatici. Abbiamo concordato che ci vuole una strategia comune mirata a garantire la ripresa di questo bacino non appena si chiuderà il tragico capitolo della guerra e fare in modo che i turisti russi abbiano nuove opportunità di viaggiare in Europa. Poi si è trattato anche il tema della Transition Path Way, molto sentito dall’Unione europea, per il quale ci vuole, anche in questo caso, u’ azione comune e condivisa per una governance “green e digital” che assecondi l’evoluzione in atto. Tutto questo – ha sottolineato Antonioli – richiede un’attività di ricerca e l’utilizzo di dati attendibili e sempre più articolati, nel senso che occorre avere a disposizione tipologie di dati più specifici, vedi ad esempio quelli del traffico aereo continuamente influenzato da disservizi, caos negli aeroporti, ritardi».

«Attività – ha aggiunto Antonioli – che necessitano di risorse sia umane che economiche da reperire attraverso un’opera di sensibilizzazione nei governi nazionali oltreché presso la stessa Ue, per far sì che questo nuovo approccio stimoli investimenti mirati anche a qualificare l’offerta turistica europea. Poi, su tutto, si innesta il ruolo di Agenzie come l’Enit che deve facilitare azioni di marketing condivise con altri Paesi europei per far arrivare la gente di altri continenti dalle nostre parti e quindi promuovere tutto il territorio europeo».

Un ruolo che l’amministratore delegato di Enit, Roberta Garibaldi, si sente di appoggiare in pieno: «L’Agenzia, sempre più di respiro internazionale, punta a fornire una corretta distribuzione delle risorse europee destinate al turismo e a indirizzare la promozione verso performance della filiera ancora più mirate».

Stessa opinione quella di Maria Elena Rossi, vice presidente del Marketing Group Etc e direttrice marketing Enit, che ha commentato: «Elaborare una visione unitaria delle nuove strategie del turismo apporterà benefici di lunga durata al settore con una pianificazione che potrà giovare di un’interoperabilità più smart e rapida anche a livello decisionale».

La prossima riunione della European Travel Commission si terrà a Praga dal 15 al 17 novembre.

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