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Ryanair, 2 miliardi di profitti. Ma qualcosa non va

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Ryanair sugli scudi: nel corso dell’anno finanziario chiuso a marzo 2024, la compagnia aerea low cost ha registrato revenue per 13,4 miliardi di euro (il +25% rispetto al precedente anno finanziario), un movimento di 183,7 milioni di passeggeri rispetto ai 168 milioni del precedente periodo (+9%) e un load factor ulteriormente incrementato al 94% rispetto al 93%. Numeri di tutto rispetto per un vettore che a conti fatti ha riportato profitti per 1,9 miliardi di euro, pari a una crescita del 34%, la più alta registrata negli ultimi anni.

Un anno eccitante non solo dal punto di vista finanziario visto che Ryanair ha pure aperto cinque nuove basi e inaugurato qualcosa come 200 nuove rotte, con una flotta che a fine anno raggiungerà la cifra record di 584 aeromobili.

Nel report annuale non mancano riferimenti polemici a una situazione insostenibile nei cieli europei, dove lo scorso anno si sono registrati ben 67 giorni di sciopero che hanno causato la cancellazione di migliaia di voli in Francia, Spagna, Italia e Germania, oltre che nel Regno Unito, provocando enormi disagi ai passeggeri.

I vertici di Ryanair chiedono urgentemente all’Ue una riforma dell’Atc (Air Traffic Control) e in generale delle regole nell’aviazione commerciale, per delimitare quanto possibile i disservizi e regolamentare meglio il diritto allo sciopero. Nello specifico Ryanair chiede alla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, di difendere il mercato unico dei viaggi aerei proteggendo il 100% dei sorvoli durante gli scioperi nazionali dei controllori di volo, come già avviene in Grecia, Italia e Spagna.

Nel report dell’anno finanziario di Ryanair viene messo in risalto che la domanda dei viaggi in Europa è forte e nonostante i ritardi nelle consegne di Boeing, il vettore low cost ha allestito un programma estivo, ma invita comunque i clienti a prenotare in anticipo per non trovarsi senza soluzioni aeree poiché l’offerta aerea complessiva in Europa potrebbe non essere sufficiente a soddisfare tutta la crescente domanda di voli, visto che le compagnie aeree concorrenti hanno cominciato a mettere a terra numerosi aerei A320 per le riparazioni dei motori P&W, con interruzioni che probabilmente dureranno fino al 2026.

La stessa Iata ha recentemente avvertito che nella prossima stagione estiva ci sarà una riduzione del 19% dell’offerta aerea che solitamente veniva allestita per il periodo di picco delle vacanze.

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