Ryanair avanza su Roma, pungola Meloni e attacca ancora le Ota
Nuovo investimento su Roma della compagnia low cost Ryanair che nel prossimo operativo estivo offrirà sette nuove rotte, cinque da Fiumicino (Dubrovnik, Göteborg, Lisbona, Malta e Parigi) e due da Ciampino (Danzica e Riga). Con questo incremento di voli, il vettore baserà due velivoli B737 a Fiumicino con un investimento di 100 milioni di euro, assumendo 60 persone tra piloti, personale di cabina e ingegneri, e stima una crescita del traffico annuale, solo dalla Capitale del 15%, toccando il traguardo di 15 milioni di passeggeri trasportati.
«Noi continuiamo a investire sull’Italia, mentre il governo continua a danneggiare la connettività e di conseguenza il turismo aumentando l’addizionale municipale – ha dichiarato Michael O’Leary, ceo di Ryanair, in conferenza nella Capitale – L’Italia è l’unico Paese in Europa ad aver introdotto questa odiosa e dannosa imposta che penalizza anche in termini di posti di lavoro. Vorrei spiegare alla premier Giorgia Meloni e ai ministri Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti che Ryanair potrebbe investire molto di più in questo territorio dalle incredibili potenzialità di crescita. Rinnoviamo pertanto l’invito all’esecutivo ad abolire l’addizionale in tutti gli aeroporti, come ha già fatto Trieste».
E i numeri dell’impegno operativo di Ryanair in Italia sono emblematici: 82 destinazioni servite, partenze da 29 aeroporti, 775 rotte per un totale di circa 60 milioni di passeggeri annui, almeno 15 milioni in più rispetto all’ultimo anno pre Covid (2019), pari a tre volte il volume generato da competitor come Ita Airways e easyJet. Numeri che pongono l’Italia al primo posto come market share.
Sul fronte della distribuzione, O’Leary ha usato parole durissime nei confronti di certe Ota, che «fissano sovrapprezzi, generano truffe tariffarie e raggiri ai danni dei passeggeri».
E O’Leary fa “nomi e cognomi” di certe Ota che inquinano il mercato: da kiwi.com che pratica rincari superiori al 300% a Opodo, che applica ritocchi del +250%, fino a eDreams che fa salire i prezzi fino al +133% e Lastminute.com con il suo +116%. Per non parlare poi di spese «inventate», come la fee “Cancel” che Ryanair non applica e che Opodo fa pagare 60 euro.
Infine, come O’Leary aveva già dichiarato alla conferenza stampa internazionale a Dublino di pochi giorni fa sulla vicenda Ita Airways-Lufthansa, ha confermato di aver inoltrato le sue osservazioni alla Commissione Ue, condizionando l’eventuale partnership tra il vettore italiano e il Gruppo tedesco alla cessione di slot su Milano Linate, insieme ad altri slot strategici, prefigurando che: «Da qui al 2030, nei cieli europei sopravvivranno soltanto solo quattro grandi concentrazioni: Iag con British e Iberia, il Gruppo Lufthansa con Swiss, Austrian, Brussels Airlines e probabilmente Ita, Klm-Air France a Ryanair. Mentre per Wizz Air e easyJet l’epilogo dovrebbe essere quello di essere inglobate da una delle quattro aggregazioni o da un fondo mediorientale. Uno scenario molto simile a quello che attualmente si è già delineato negli Usa con tre grandi vettori che possono vantare la stragrande maggioranza di market share sul traffico domestico e sul lungo raggio».
Ultima significativa nota della presenza Ryanair in Italia è l’ingresso nel consiglio di amministrazione del vettore di Roberta Neri, già amministratore delegato di Enav, che in passato ha ricoperto anche altri incarichi dirigenziali in società di spicco ed è la prima donna italiana nel board del vettore, con una lunga esperienza nel trasporto aereo.