Ryanair chiude l’anno in utile, ma licenzia 250 persone
Si è chiuso con un miliardo di euro di utile netto dopo le imposte (+13%) l’anno finanziario di Ryanair, terminato lo scorso 31 marzo. Come sottolinea una nota della compagnia, il risultato è dovuto all’aumento del traffico verificatosi prima della pandemia di Coronavirus, ma riguarda l’utile calcolato in assenza della voci “eccezionali”, dal momento che comprese queste voci il segno più annuale scende a 648,7 milioni, con un decremento del 26,7% su un anno.
Il Gruppo, inoltre, prevede di subire una perdita tra la fine di marzo e la fine di giugno, quello in cui gli effetti del contenimento saranno stati pienamente avvertiti. Sempre in perdita, ma con un impatto minore sui conti, sarà invece il secondo trimestre dell’esercizio, tanto che Ryanair prevede di trasportare 80 milioni di passeggeri nel nuovo anno finanziario, circa la metà dei 154 milioni di previsti prima della pandemia.
Attualmente, più del 90 per cento della flotta della compagnia irlandese è a terra, ma il vettore ha già annunciato di voler riprendere il 40% dei suoi operativi a partire dall’inizio di luglio.
Intanto, la compagnia ha reso noto che negli uffici di Dublino, Stanstead, Madrid e Breslavia è in programma a partire dal 1° giugno una riduzione dell’organico di oltre 250 persone, da attuare attraverso l’adozione di differenti misure come la conclusione di contratti di prova ed a tempo determinato, le dimissioni e la cessazione di rapporti di lavoro.
«Questo è un momento molto doloroso per Ryanair, i nostri equipaggi ed il nostro staff che supportano le operazioni dagli uffici di Dublino, Stansted, Madrid e Breslavia. Prevediamo di riaprire i nostri uffici dal 1° giugno, ma non sarà richiesto lo stesso numero di membri del team di supporto in un anno in cui trasporteremo meno di 100 milioni di passeggeri», ha detto a questo proposito il direttore del personale di Ryanair Darrell Hughes.