Si chiama Adr – Alternative Dispute Resolution ed è la piattaforma che consentirà di gestire i reclami dei passeggeri-clienti italiani di Ryanair attraverso la consulenza e il coordinamento del Codacons per la mediazione sui reclami contemplati dalla regolamentazione Eu261. È il frutto della partnership siglata dalla compagnia low cost con la principale associazione di rappresentanza dei consumatori italiani e presentata a Roma.
In buona sostanza, con questa piattaforma verrà fornito ai clienti-passeggeri un meccanismo indipendente per la risoluzione e la certezza che i loro reclami vengano gestiti secondo standard professionali, in linea con la direttiva europea.
«È un passo che abbiamo compiuto – ha spiegato nel corso della presentazione Kenny Jacobs, chief marketing officer di Ryanair – per testimoniare la volontà del vettore di alzare l’attenzione nei confronti dei clienti nel nostro terzo principale bacino d’utenza. Uno sforzo fatto anche dopo le note vicende sulla nostra ondivaga policy bagagli che in passato, a causa di ripetute correzioni, aveva disorientato i passeggeri. Posso dire che ora non modificheremo più le regole, perché la nuova regolamentazione ha prodotto benefici in termini di puntualità (oltre il 90% dei voli in orario) e ha ridotto sensibilmente le code ai gate».
La piattaforma Adr è già stata adottata in Francia, Germania, Regno Unito e Polonia con crescente consenso tra i passeggeri. E che ci sia bisogno di una politica di prevenzione nei contenziosi aerei lo dimostra anche una indagine generale sul trasporto aereo in Europa, resa nota da Codacons proprio nel corso della presentazione della partnership, dove l’Italia appare al 4° posto nella classifica di voli in ritardo o cancellati (quasi 102mila) con un’incidenza del 24% sul totale dei voli. Vale a dire, un passeggero su quattro ancora oggi rimane vittima di ritardi o cancellazioni, con un valore di indennizzi pari a 286 milioni di euro. Per inciso, il primato negativo nei disservizi aerei europei è ad appannaggio della Germania con 181mila voli in ritardo o cancellati e una incidenza del 29% sul totale.
Riguardo all’attività operativa di Ryanair, Chiara Ravara, head sales marketing del vettore, ha evidenziato la strategia nel mercato italiano: «Una mission basata sulla regionalità e stagionalità lunga, grazie ai 29 aeroporti italiani serviti con 450 rotte e 67 aeromobili basati sul territorio italiano. Una capillarità che la rende anche uno dei maggiori attori per il turismo italiano».
Un osservatorio privilegiato che ha consentito a Ryanair di tracciare un primo consuntivo della stagione estiva che sta per chiudersi. Riguardo alle mete preferite dagli italiani in vacanza, tra i voli schedulati del vettore hanno primeggiato Cefalonia e Rodi in Grecia, Fuerteventura e Tenerife in Spagna, Marrakech e Fez in Marocco e tanta Italia con forti richieste per Sicilia e Calabria. Mentre per le destinazioni preferite dagli stranieri in Italia, è stata rilevata una forte crescita del movimento pax sugli scali in Sicilia (Comiso, Trapani e Palermo), Calabria, Sardegna (Alghero e Cagliari), Marche e Puglia.
Per l’immediato futuro Ravara ha tenuto a precisare che, per la stagione 2020, Ryanair ha dovuto rivedere i suoi piani di sviluppo operativo con una crescita ridotta (dal +7% al +3%) a causa dei ritardi di Boeing, nella consegna di nuovi aeromobili che dai 60 previsti scenderanno a 30 aerei da inserire in flotta. Mentre rimane invariata la previsione di toccare i 200 milioni di passeggeri trasportati entro i prossimi dieci anni.