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Ryanair cresce a Roma: 18 nuove rotte per l’inverno

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Offensiva operativa per Ryanair con 70 rotte tra cui 18 nuove rotte invernali su Roma ed una flotta dedicata di 13 aeromobili basati nella Capitale, per un investimento complessivo  di 1,3 miliardi di euro, supportando oltre 7mila posti di lavoro tra diretti (400) e indotto.

Nel mercato italiano Ryanair opererà un totale di 900 voli settimanali  e questo significa che il vettore offrirà più del 10% di posti aerei in più rispetto all’inverno 2019, ultima stagione pre Covid. E tra gli aerei basati a Roma, ci saranno due Boeing Gamechanger a Ciampino che trasportano il 4% in più di passeggeri consumando il 16% in meno di carburante e il 40% in meno di rumore.

Le diciotto rotte attivate da e per la capitale toccano prevalentemente località europee come Berlino, Colonia, Dublino, Francoforte, Asturie, Gran Canaria, Liverpool, Praga, Stoccolma, Tolosa, Valencia, ma anche collegamenti domestici come Cuneo e Trapani e rotte extra europee come Tangeri, Agadir e Amman.

Per il ceo della compagnia low cost, Michael O’Leary, è quindi arrivato il momento del pieno rilancio dell’offerta aerea: «È il primo atto per presidiare al meglio il mercato italiano: prevediamo 56 milioni di passeggeri sull’Italia nel 2023 e solo su Roma, ad esempio, movimenteremo 9,4 milioni di passegeri, oltre 6,5 su Fiumicino e il restante su Ciampino».

E sul cambiamento delle regole, come ad esempio la norma degli slot, O’Leary è stato piuttosto esplicito: «Non credo che siano necessarie nuove regole, ma semmai investire su aeromobili di nuova generazione, come sta facendo la Boeing che investirà 20 miliardi di dollari per nuovi modelli performanti, e coprire quanto possibile la Domanda aerea che, ad esempio, in un Paese come l’Italia offre enormi potenzialità da nord a sud, collegando numerose località decentrate. Ed è quello che Ryanair farà, rispetto ai competitor che fino a qualche anno fa investivano soltanto sulle tratte da e per Roma e Milano. Noi intendiamo investire  sugli aeroporti regionali, anche sugli scali delle isole italiane che possono diventare importanti bacini di traffico turistico».

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