by Redazione | 26 Luglio 2022 7:00
Primo trimestre 2022 all’insegna del pieno recupero di traffico e ricavi per Ryanair che nel periodo gennaio-marzo ha registrato un movimento complessivo di 45,5 milioni di passeggeri (+9% rispetto allo stesso periodo pre Covid del 2019) e – nonostante l’inevitabile calo di prenotazioni e vendite di Pasqua dovuto all’invasione russa in Ucraina – la compagnia aerea ha registrato un soddisfacente recupero.
Nel dettaglio i ricavi totali sono aumentati del 600% (rispetto al trimestre 2021) segnando circa 2,6 miliardi di euro. Ora il vettore intende rilanciare la sua nuova scommessa sulla sostenibilità aerea come ha evidenziato il ceo Michael O’Leary: «Ryanair mette la sostenibilità al centro della sua crescita. Quest’estate utilizzeremo 73 nuovi velivoli B737 “Gamechanger”, offrendo il 4% di posti in più, consumando il 16% in meno di carburante e riducendo le emissioni acustiche fino al 40%. Questo vuol dire che i nostri passeggeri potranno ridurre la loro impronta ambientale fino al 50% per volo. Continuiamo a lavorare sodo anche per accelerare la produzione di carburante sostenibile per l’aviazione (Saf) e ad aprile abbiamo annunciato una partnership con Neste per alimentare fino a un terzo di tutti i nostri voli dall’aeroporto di Amsterdam Schiphol con una miscela Saf del 40%. Ryanair spera di alimentare il 12,5% dei suoi voli utilizzando Saf e di ridurre la CO₂ per pax/km del 10% a 60 grammi entro il 2030. Stiamo lavorando anche con A4E e l’Ue per accelerare la riforma del cielo unico europeo per migliorare l’efficienza dei controllori di volo e ridurre i ritardi».
O’Leary si è poi soffermato sull’impegno del vettore nel sociale e in termini di occupazione: «I nostri piani di crescita fino al 2026 vedranno Ryanair creare oltre 6.000 posti di lavoro per professionisti dell’aviazione altamente qualificati in tutta Europa. Nei prossimi 3 anni, prevediamo di espandere i nostri centri di formazione all’avanguardia, investendo oltre 100 milioni di euro in altre due strutture di formazione ad alta qualificazione».
In risposta poi alle recenti polemiche sui trattamenti salariali dei propri dipendenti, O’Leary ha puntualizzato: «Dopo l’inizio della ripresa post Covid nei viaggi aerei questa primavera, ci siamo mossi rapidamente con i nostri sindacati per negoziare accordi di ripristino salariale accelerato, in modo da poter ripristinare i tagli salariali concordati in precedenza con tutte le nostre persone non appena la nostra attività tornerà ai livelli pre Covid. Ad oggi sono stati concordati accordi di ripristino salariale accelerato con sindacati che rappresentano oltre l’80% dei nostri piloti e il 70% del nostro personale di cabina in tutta Europa. Speriamo di concludere accordi con il piccolo saldo residuo nel prossimo futuro. Noi e i nostri partner sindacali ci impegniamo a completare il ripristino di questi tagli salariali concordati, che hanno consentito a Ryanair e ai nostri partner sindacali di ridurre al minimo la perdita di posti di lavoro durante la pandemia di Covid-19, in un momento in cui le nostre compagnie aeree concorrenti tagliano migliaia di posti di lavoro altamente qualificati».
O’Leary, molto prudente e meno spavaldo del solito ha poi parlato dell’immediato futuro: «La nostra esperienza con Omicron lo scorso novembre e l’invasione dell’Ucraina a febbraio mostrano quanto sia fragile il mercato dei viaggi aerei e la forza di qualsiasi ripresa dipenderà enormemente dall’assenza di sviluppi avversi o inaspettati nel resto dell’anno fiscale 2023. Sebbene ci siano chiari segni di domanda repressa, le prenotazioni rimangono stazionarie in questo periodo dell’anno. Abbiamo poi una visibilità limitata per la seconda metà del secondo trimestre e una visibilità quasi nulla per l’autunno quando in genere siamo in perdita. In questo momento le tariffe stanno superando i livelli di picco rispetto al periodo pre Covid, ma comunque Ryanair prevede di aumentare il traffico a 165 milioni pax (+11% sul traffico di tre anni fa) entro il 2023 e perseguirà la sua strategia di carico attivo e passivo per raggiungere questa crescita».
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