Un benvenuto più dolce di cosi è impossibile. Poi dipende dai punti di vista, certo. Proviamo a chiederlo, ad esempio, a Michael O’Leary, il presidente di Ryanair, accolto ieri a Bruxelles da un paio torte alla crema in faccia lanciate da due ambientaliste. Nessuna bottiglia di champagne ad accompagnare il dolce, almeno stando ai fatti.
Quello che è certo, invece, è che le attiviste lo hanno centrato in pieno volto e alla nuca gridando a O’Leary «Benvenuto in Belgio!». Va dato atto al ceo della compagnia irlandese di aver replicato con gran classe: «Ben fatto», seguito, più tardi, da un flemmatico «Non ho mai ricevuto un’accoglienza così calorosa». Vagli a dare torto…
E pensare che il menù di O’Leary – scusate, ma la tentazione era troppo forte – ieri a Bruxelles era ben definito. Mr Ryanair, infatti, era sbarcato in Belgio con intenzioni poco concilianti e ragioni serissime: al momento del “caloroso” benvenuto delle ambientaliste, si trovava davanti alla Commissione europea per una mini dimostrazione a fianco di una sagoma di cartone della presidente Ursula von Der Leyen, di cui ultimamente non è esattamente un fan. Obiettivo della singolare protesta, promuovere la petizione che esorta la Ue a proteggere i sorvoli dagli scioperi dei controllori del traffico aereo. E qui c’è poco da ridere.
Le ripetute agitazioni, soprattutto in Francia, hanno finito per mandare su tutte le furie O’Leary, che già a fine primavera si era recato a Bruxelles per consegnare alla Commissione una petizione firmata da 1,1 milioni di passeggeri dell’Ue, proprio a sostegno della protesta guidata da Ryanair. Secondo O’Leary, la posizione della Francia comporta la cancellazione dei voli che passano semplicemente attraverso il suo spazio aereo durante gli scioperi locali, con conseguenze particolarmente dannose oltre che inquinanti.
Ma non c’è solo la Francia a mandare di traverso – eh già… – gli ultimi spiccioli d’estate al patron di Ryanair, che ieri ha rivolto i suoi strali anche verso l’Italia. La compagnia irlandese, infatti, ha deciso di ridurre le rotte sulla Sardegna, una presa di posizione netta contro il decreto sul caro voli varato dal governo Meloni. Per ora, a quanto ci è dato di sapere, non sono volate seadas.