Colpo su colpo, minacce e polemiche, botta e risposta continui. Fto va all’attacco di Ryanair nell’aspra battaglia che si combatte nei cieli italiani – dopo aver già contribuito a ispirare l’istruttoria dell’Antitrust per presunto abuso di posizione dominante della compagnia irlandese – e la nota ufficiale è un affondo deciso. «Il ceo di Ryanair Eddie Wilson fa confusione quando parla delle agenzie di viaggi – recita il comunicato – Dichiara che qualche operatore online, e dovrebbe fare eventualmente i nomi, applichi ai servizi ricarichi di oltre il 200% rispetto ai prezzi dei loro voli. Tutti invece possono notare che la compagnia irlandese, come riportato sul suo bilancio, aumenta gli introiti del 56% grazie alle vendite aggiuntive correlate all’acquisto del biglietto online».
Già impegnata sul fronte del caro voli – dove nel frattempo si registra un dietrofront delle truppe governative, che chiedono rinforzi all’Authority – Ryanair minaccia rappresaglie: il taglio delle rotte in Sicilia e in Sardegna. E il patron Michael O’Leary – che marcia anche su Bruxelles per promuovere la petizione con cui invita la Ue a proteggere i sorvoli dagli scioperi dei controllori del traffico aereo – prende di petto la Meloni e il suo Stato Maggiore e chiede la testa del presidente dell’Enac, Pierluigi Di Palma.
Adesso, però, rischia l’accerchiamento e Fto, che scorge crepe nelle difese irlandesi, incalza: «Ryanair ostacola i professionisti che operano per conto dei propri clienti. Ricordiamo a Wilson che le agenzie di viaggi applicano all’utente, nel caso di prenotazione del solo volo, lo stesso prezzo visibile sul sito del vettore, non percepiscono nessun margine dalla compagnia e in modo trasparente chiedono una fee di intermediazione. Nel caso, invece, di vendita di un pacchetto turistico, il prezzo è complessivo e relativo a un insieme di servizi. Se esistono agenzie online che modificano il prezzo, condividiamo che ciò non debba succedere, ma questo non può diventare un pretesto per penalizzare migliaia di agenzie di viaggi e di professionisti, cui i clienti affidano il compito di acquistare le migliori soluzioni per muoversi».
L’offensiva della Federazione del Turismo Organizzato di Confcommercio non si chiude qui e arriva la bordata finale: «È chiaro che Ryanair ha paura di perdere le vendite di altri servizi – imbarco bagagli, fast track, assicurazioni, noleggi auto, alberghi – con cui la tariffa civetta iniziale lievita parecchio. E lo fa utilizzando strumenti digitali che rasentano il convincimento occulto all’acquisto, i cosiddetti “dark patterns”. Ci dispiacciono molto certe prese di posizione, quando invece si dovrebbe pensare a fare gioco di squadra per la crescita del turismo italiano. Viste le centinaia di tratte o gli interi aeroporti monopolizzati da Ryanair, per noi si tratta di uscire in fretta da questa situazione per garantire il nostro lavoro e i clienti che si affidano a noi».
A Mr Ryanair la prossima mossa sullo scacchiere.