Ryanair ha accusato una perdita netta di 185 milioni di euro nel primo trimestre dell’anno a causa della paralisi del traffico aereo per effetto della pandemia Covid-19.
La compagnia low cost, che definisce il trimestre come «il più difficile» dei suoi 35 anni di storia, non è in grado però di fornire nessuna previsione per il 2021, che «sarà un anno molto impegnativo a causa della pandemia».
Per i tre mesi chiusi il 30 giugno la perdita netta è stata di 185,1 milioni di euro rispetto a un utile netto di 242,9 milioni nel periodo dell’anno precedente.
Il vettore, si legge in una nota, si aspetta una perdita netta più contenuta per il secondo trimestre con il graduale ritorno ai voli dallo scorso 1° luglio. I ricavi del periodo sono stati di 125,2 milioni rispetto ai 2,31 miliardi dell’anno precedente.
La low cost ha anche affermato che le misure di riduzione dei costi sono state implementate con successo e che vede opportunità di espandere la propria rete mentre altre compagnie aeree riducono la capacità.
La compagnia, infine, a dichiarato che prevede di operare al 40% del programma normale a luglio, passando al 60% ad agosto e circa al 70% a settembre.
Il traffico per il 2021 scenderà del 60%, conclude la nota, toccando quota 60 milioni di passeggeri, da 149 milioni che erano.