Gli accordi, dopo la tempesta. È la settimana della pace sindacale per Ryanair che dopo il braccio di ferro con i suoi dipendenti in numerosi Paesi sta concludendo, una dopo l’altra, alcune trattative sindacali in Europa.
Gli scioperi degli ultimi mesi, infatti, avevano intaccato la reputazione e parte dell’operatività della compagnia aerea, che ha subito anche un calo degli utili nell’ultimo semestre. Così, dopo l’intesa raggiunta con diverse sigle sindacali di Italia e Gran Bretagna (Anpac per i piloti nel nostro Paese e Balpa in Uk), in questi giorni sono arrivate le firme con le sigle dei dipendenti in Portogallo, Spagna e Belgio.
Ryanair, infatti, avrebbe ascoltato i consigli di investitori e banche che, a fine settembre, avevano consigliato di abbandonare l’uso delle maniere forti contro i propri dipendenti che avrebbero messo a rischio i conti e il futuro della compagnia. Un report di Hsbc dello scorso 28 settembre, riportato da Repubblica.it infatti, sottolineava che “se nel recente passato si guardava a una crescita delle low cost focalizzato sui profitti, ora bisogna guardare a come mettere a frutto i vantaggi competitivi acquisiti in passato ma senza portare lo scontro sindacale su un terreno pericoloso”.
Detto, fatto, la compagnia irlandese è partita con gli accordi con i piloti, per poi passare agli assistenti di volo: una strategia che Ryanair ha portato avanti anche in Italia nonostante alcune sigle sindacali siano state escluse dai tavoli e intendono proseguire la battaglia con scioperi e manifestazioni.
In Spagna, la low cost irlandese ha firmato la concertazione con il sindacato spagnolo dei piloti Sepla, in rappresentanza di tutti i piloti. Le trattative con Sepla in merito ad un contratto collettivo di lavoro sotto la legge spagnola inizieranno i primi di novembre e la legislazione spagnola sarà applicata a tutti i piloti basati in Spagna non più tardi del 31 gennaio 2019.
Anche in Belgio l’accordo prevede – a partire da fine gennaio – la somministrazione ai dipendenti della compagnia aerea di un contratto di diritto belga e non più irlandese. Nei prossimi mesi, inoltre, si terrà un negoziato sugli stipendi e sulle condizioni di lavoro.
«Era il momento di sbloccare la situazione, e nonostante la richiesta fosse di avere da subito la trasformazione dei contratti da irlandesi a belgi, abbiamo concesso che questa sarà effettiva dal 31 gennaio 2019 e in cambio abbiamo ottenuto di poter negoziare cose concrete come le condizioni lavorative», ha spiegato il responsabile della sigla sindacale belga Cne, Didier Lebbe.
Intanto in Italia è stato firmato il contratto collettivo per gli assistenti di volo anche con le agenzie di reclutamento Crewlink e Workforce. “Questa firma avviene a valle dell’identico contratto siglato con Ryanair lo scorso 17 ottobre e rappresenta nella storia aziendale di Ryanair un passaggio epocale”, annunica la nota dei sindacati Fit-Cisl, Anpac e Anpav.
“Il documento – proseguono le tre sigle sindacali – prevede anche per i dipendenti, basati in Italia, non direttamente alle dipendenze di Ryanair lo stesso trattamento economico e le stesse tutele sociali che trovano applicazione nel contratto per i colleghi dipendenti dalla compagnia irlandese e basati in Italia.
A breve indiremo il referendum tra gli assistenti di volo su entrambi i contratti”.
Successivamente alle intese raggiunte in Italia, Gran Bretagna, Portogallo e Spagna, Eddie Wilson, chief people officer di Ryanair, aveva dichiarato che «questi accordi siglati dimostrano ancora una volta gli importanti progressi che stiamo compiendo con il personale nei nostri principali mercati europei».