Prendiamolo come un buon auspicio per un imminente cessate il fuoco in Ucraina. Sta di fatto che quel vulcano di idee che risponde al nome di Michael O’Leary si è messo in testa di mantenere una promessa risalente all’estate 2023: Ryanair punta a essere la prima compagnia a volare di nuovo verso Kiev e Lviv una volta terminate le ostilità.
Facciamo un passo indietro e torniamo al luglio di due anni fa. Diciassette mesi prima, a febbraio 2022, la Russia ha invaso l’Ucraina: è in vigore, com’è logico che sia, il divieto per l’aviazione civile di sorvolare lo spazio aereo del Paese e delle zone limitrofe interessate dalle azioni militari. Eppure O’Leary pensa già a uno scenario post bellico: un maxi piano di investimenti da oltre 3 miliardi di dollari per ricostruire l’industria dell’aviazione ucraina, non appena l’Easa – l’Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza aerea – avrà annunciato che sarà possibile volare da e per l’Ucraina, e un mercato da 40 milioni di potenziali passeggeri.
Oggi, dalle colonne del quotidiano britannico online The Independent – come riporta Travelmole – Mr Ryanair rilancia la sfida: «Vogliamo essere la prima compagnia aerea a tornare in Ucraina».
Il progetto della low cost irlandese è chiaro: volare da 25 città in tutta Europa – Regno Unito compreso – verso il Paese martoriato dalla guerra. I viaggi aerei in Ucraina sono crollati da un giorno all’altro appena la Russia ha invaso il Paese, ma se si riuscisse a concordare un cessate il fuoco, si augura O’Leary, Ryanair potrebbe creare basi aeroportuali entro poche settimane.
«Abbiamo un piano per far ruotare cinque dei nostri aerei in basi in tutta Europa – spiega O’Leary – Cancelleremo una rotta, da Londra Stansted alle Canarie, e invieremo quell’aereo a Leopoli o Kiev. Ci sono circa 14 milioni di ucraini dispersi in Europa».
Le ali della pace oltre l’orrore della guerra. Si può.