«Al momento non prevediamo di operare voli né ad aprile né a maggio». A dirlo è il numero uno del Gruppo Ryanair, Michael O’Leary, che in una lettera indirizzata ai suoi clienti spegne gli entusiasmi di chi pensava che l’emergenza da coronavirus fosse una questione destinata a risolversi in poche settimane.
«Siamo assoggettati a quello che i singoli governi decidono sull’apertura delle frontiere, oltre che alle conseguenze della vera e propria epidemia», ha scritto il manager del Gruppo che oltre a Ryanair comprende anche Buzz Air e Laudamotion. Sulla base di quanto è accaduto in queste ultime settimane in Cina, ha proseguito O’Leary, «non prevediamo quindi di operare voli fino a giugno».
Informare i passeggeri, conclude la lettera, è doveroso, per il fatto che Ryanair potrebbe avere un volume di prenotazioni di qualche decina di milioni di posti già acquisiti dalla clientela.
Infine, Michael O’Leary ha comunicato di aver offerto gli aerei del Gruppo Ryanair ai governi europei per il trasporto di materiali di prima necessità.