Continua la campagna di Ryanair contro le Ota e i sovrapprezzi. Questa volta la compagnia aerea irlandese, nel sondaggio di gennaio, attacca eDreams, Opodo e On the Beach, accusandole di “pirateria illegale” e di “ingannare e truffare i consumatori”, evidenziando maggiorazioni fino al 125%.
Sul podio c’è proprio eDreams, accusato di far pagare ai clienti “uno scandaloso 125% in più (26,99 euro) per un posto riservato che costa solo 12 euro sul sito di Ryanair”.
La denuncia della low cost prosegue: “Sebbene eDreams sia la peggiore Ota pirata di gennaio, sul podio delle truffe ai consumatori sono saliti anche altri, come Opodo, che addebita il 108% in più (38,31 euro per un bagablio da 10 kg a 18,79 euro), e On the Beach, che applica il 63% in più (34,99 euro per un bagaglio da 20 kg a 21,49 euro)”.
Per Ryanair si tratta di sovraccarichi ingiustificati o inventati “per servizi inesistenti”. La compagnia invita nuovamente i governi e le associazioni dei consumatori a fermare queste pratiche.
Dara Brady, direttore marketing & digital di Ryanair ha dichiarato: «Continuiamo a lottare per i consumatori denunciando le truffe e i prezzi eccessivi di queste Ota pirata. Quello di eDreams è solo uno tra centinaia di esempi di pirati delle Ota che hackerano illegalmente il sito web di Ryanair, un atto di pirateria digitale, e utilizzano queste informazioni per ingannare e truffare ignari consumatori con sovrapprezzi per prodotti e servizi, che sono gratuiti sul sito ufficiale. Ryanair invita nuovamente i governi del Regno Unito e dell’Irlanda e le agenzie dei consumatori dell’Ue ad agire per mettere al bando questa pirateria su Internet e questa palese vendita abusiva che va contro i consumatori».
Se dai sondaggi di Ryanair sono spariti altri nomi, è perché da inizio dicembre agenzie come Booking, Kiwi (che aveva prontamente replicato alla compagnia dopo il sondaggio di novembre, ndr), Kayak hanno rimosso i voli Ryanair dalla vendita sulle loro piattaforme.
Nello statement della compagnia si legge che si tratta di una “gradita rimozione” che “potrebbe essere il risultato di pressioni da parte degli enti per la tutela dei consumatori o una risposta alla recente sentenza dell’Alta Corte irlandese, che ha concesso a Ryanair un’ingiunzione permanente contro lo “screenscraper Flightbox” o in risposta alle iniziative per la verifica del passeggero”.
La nota aggiunge: “Anche se queste Ota pirata rappresentano solo una piccola parte delle prenotazioni Ryanair, l’improvvisa rimozione dei nostri voli da questi siti web riduce i fattori di carico a breve termine dell’1% o del 2% e alleggerisce inoltre i rendimenti a breve termine poiché mettiamo a disposizione dei consumatori tariffe più basse. Non prevediamo che la recente rimozione influirà materialmente sul nostro traffico FY24 o sulla Pat guidance”.
La compagnia incoraggia a prenotare direttamente sul proprio sito, dove i passeggeri “hanno la garanzia di ottenere sempre le tariffe aeree più basse senza sovrapprezzi delle Ota pirata e informazioni di contatto false o altre truffe su prezzi/rimborsi. Nel frattempo, continua a rendere le proprie tariffe disponibili a Ota oneste e trasparenti come Google Flights, che non aggiungono ricarichi nascosti ai prezzi e che indirizzano i passeggeri a effettuare le loro prenotazioni direttamente sul sito Ryanair”.