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Ryanair-Ota, nuovo match. La Corte: “Web scraping illegale”

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Si chiama “screen scraping” (o web scraping) la pratica che consente, tramite un software di estrapolare in maniera automatizzata i dati da determinati siti web, simulando la navigazione di un utente. Deriva dal verbo “to scrape”, ovvero grattare o raschiare, ed è il sistema utilizzato dalle Ota per offrire agli utenti la possibilità di confrontare informazioni presenti su siti web differenti e, per esempio, scegliere il prezzo migliore per un volo.

Una pratica che l’Alta Corte irlandese ha dichiarato illegale. Nello specifico, la sentenza ha concesso un’ingiunzione permanente che vieta allo “screen scraper Flightbox” di violare le condizioni d’uso vincolanti del sito web di Ryanair utilizzando la tecnologia bot per effettuare illegalmente lo “scraping” di tale piattaforma per le Ota.

Provvedimento accolto, chiaramente, con favore dalla compagnia aerea irlandese, che parla di «sentenza storica».

Ryanair, si legge nella nota del vettore, “si batte da tempo per tutelare i clienti dalle tariffe gonfiate dalle Ota, che continuano a ingannare gli ignari consumatori effettuando illegalmente lo “scraping” del sito web di Ryanair, tra l’altro applicando prezzi eccessivi per le tariffe aeree e i servizi accessori, utilizzando falsi account di clienti, false carte di pagamento di clienti e false email di clienti. Ciò può essere estremamente dannoso per i clienti stessi che, oltre a subire un sovrapprezzo, non possono accedere alle proprie prenotazioni Ryanair, fare le necessarie dichiarazioni di sicurezza, accedere ai rimborsi o ricevere comunicazioni dirette via email – come i promemoria per il check in online – da Ryanair. Questa storica sentenza della Corte rappresenta un importante passo avanti nella protezione degli ignari consumatori dalle tariffe eccessive delle Ota (sul tema, la compagnia si è espressa nuovamente a fine novembre, denunciando la “pirateria” di alcune agenzie online, ndr) e contribuirà a garantire che i clienti Ryanair ottengano sempre le tariffe più basse, il miglior servizio e comunicazioni via email in tempo reale”.

Il direttore marketing & digital di Ryanair Dara Brady ha ribadito: «Accogliamo con favore la sentenza dell’Alta Corte che ha stabilito che questo “screen scraper” è vincolato alle condizioni d’uso del sito web di Ryanair, che vieta tale pratica. A Ryanair è stata concessa un’ingiunzione permanente per fermare lo “screen scraping” illegale dei dati. Il nostro sito web è l’unico autorizzato a vendere i voli Ryanair».

E ha poi aggiunto: «Per anni le Ota si sono affidate allo “screen scraper” come Flightbox, ai falsi account di clienti, alle carte di pagamento monouso e ai falsi indirizzi email di clienti per effettuare prenotazioni sul sito Ryanair in violazione delle condizioni d’uso. Ciò può causare enormi disagi e spese per i clienti, poiché spesso le Ota non solo applicano un sovrapprezzo per le tariffe, i bagagli e i posti a sedere, ma impediscono inoltre ai clienti di gestire le proprie prenotazioni o di ricevere importanti aggiornamenti sui voli da parte di Ryanair, come i promemoria per il check in online».

Secondo Brady si tratta di una «storica sentenza» che «ha rafforzato la determinazione di Ryanair a perseguire la giustizia per i propri clienti, al fine di garantire che abbiano accesso alle tariffe più basse, che non possano essere sovraccaricate dalle Ota e che abbiano accesso diretto alla gestione delle proprie prenotazioni ed a ricevere informazioni aggiornate sui voli. Non abbiamo rapporti commerciali con alcuna Ota e ci opponiamo fermamente al fatto che le Ota vendano in modo inappropriato i propri voli e facciano pagare troppo i consumatori. Incoraggiamo quindi i clienti a prenotare direttamente attraverso il nostro sito o la app mobile».

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