Ce l’ha con l’ente che controlla il traffico aereo nel Regno Unito (Nats il suo nome) Ryanair, che ieri ha promesso un reclamo ufficiale all’Unione europea di fronte alla “sfacciata discriminazione” di cui la compagnia irlandese sarebbe vittima all’aeroporto di Stansted, sua principale base in Gran Bretagna.
Citando i dati provenienti dalla Civil Aviation Authority lo scorso giugno, il vettore di Michael O’Leary ha accusato infatti l’ente di avere causato proprio a Stansted un numero di ritardi molto più elevato che a Heathrow e Gatwick.
Per la precisione, presso l’hub di Ryanair, si sarebbero verificati tra gennaio e marzo di quest’anno, il 52% dei ritardi complessivi causati da Nats, contro il 30% di quelli provocati a Luton, il 10% a Gatwick e l’8% a London City.
Secondo Ryanair, proprio il 2018 sarà a Stansted l’anno peggiore in fatto di ritardi. Ma c’è di più: il motivo di tutto ciò, secondo il vettore irlandese, sarebbe da ricercarsi nel fatto che British Airways e easyJet, basati rispettivamente a Heathrow e Gatwick, sono entrambi azionisti di Nats.
«Nats non fa in alcuno modo differenze tra compagnie aeree o aeroporti – risponde in una mail inviata al sito specializzato AeroTime l’ente di controllo del traffico inglese – Le performance registrate da Ryanair quest’estate non sono responsabilità nostra. I dati che la compagnia cita riferiti al primo quarter dell’anno sono stati influenzati dall’introduzione a Stansted di una nuova tecnologia, la stessa cosa è accaduta seppure in misura minore anche a Luton e in altri scali».
Un anno fa, nell’agosto del 2018, un reclamo simile era stato avanzato sempre da Ryanair alla Civil Aviation Authority nei confronti di Nats. Ma in quel caso, tutto si era risolto in nulla di fatto, anche se era stata messa sotto la lente di ingrandimento la carenza di personale da parte dell’ente di controllo.
Sempre a proposito di controllo del traffico aereo, va ricordato come nel 2016 Ryanair abbia contribuito a fondare insieme ad altri vettori l’iniziativa Airlines for Europe, con l’obiettivo di rivolgersi direttamente alle autorità europee per prevenire scioperi ed agitazioni in grado di influenza negativamente la puntualità dei voli.