by Redazione | 26 Settembre 2018 15:14
Non è solo una battaglia di numeri sull’adesione agli scioperi. Ryanair ha deciso di affrontare la prima grande protesta europea della sua storia, che il 28 settembre coinvolgerà Italia, Spagna, Portogallo, Belgio e Olanda, a colpi di comunicazione e marketing. Non sono bastate le conferenze stampa che annunciavano una cancellazione minima di voli (oltre il 90% dei 2.400 collegamenti saranno garantiti, promette la compagnia) e nemmeno le velate minacce del management ai propri dipendenti, adesso la low cost guidata da Michael O’Leary punta il dito contro quelli delle altre compagnie aeree.
Ryanair ha infatti chiesto l’intervento della Commissione europea affinché indaghi sui comportamenti anticoncorrenziali di alcuni sindacati, gruppi di lobby e cabin crew dei competitor, accusati di essere stati parte attiva nell’organizzazione degli ultimi scioperi che hanno interessato il vettore.
La low cost iralndese – in una nota stampa – fa nomi e cognomi. Al centro della polemica un assistente di volo di Norwegian Air che starebbe organizzando ad Alicante (Spagna) uno sciopero, un collega di Tap Air Portugal che starebbe operando allo stesso modo in Portogallo, mentre in Olanda i sindacati dei piloti avrebbero scelto un pilota Klm per le negoziazioni con Ryanair. Nel frattempo, in Svezia, le sigle sindacali si starebbero rifiutando di aprire un tavolo finché non sarà incluso nella delegazione anche un pilota della compagnia locale Braathens. Sembrerebbe che anche i sindacati in Germania e Irlanda abbiano scelto di portare al tavolo delle trattative con Ryanair piloti rispettivamente di Eurowings e Aer Lingus.
Il vettore irlandese lamenta il fatto che “nonostante Ryanair abbia fatto numerosi progressi negli ultimi 9 mesi aprendo molteplici tavoli di negoziazione in Irlanda, Italia, Germania e Uk – e concludendo alcuni accordi come nel nostro Paese – debba continuare a trovare ostacoli in alcuni Paesi dove piloti e cabin crew di altre compagnie interferiscono nelle negoziazioni organizzando scioperi non necessari”.
«Non siamo a conoscenza di un’altra multinazionale in Europa che si sia trovata ad affrontare interferenze da parte dei dipendenti dei competitor durante le contrattazioni sindacali – sottolinea da Bruxelles O’Leary – Le contrattazioni di Volkswagen non prevedono la partecipazione dei lavoratori di Peugeot. Questo sarebbe un classico comportamento anticoncorrenziale che danneggia i consumatori. Continuiamo a lavorare duramente per assicurare le migliori condizioni di lavoro e di paga rispetto a qualsiasi low cost che opera con Boeing 737 in Europa. Oggi abbiamo pubblicato la nostra offerta economica e contrattuale per piloti e cabin crew e chiediamo l’intervento della Commissione europea».
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