by Andrea Lovelock | 28 Febbraio 2018 14:38
Riparte l’offensiva Ryanair sull’Italia con 37 nuove rotte per l’inverno 2018-2019, tra cui la Giordania: Amman da Bologna e Bergamo e Aqaba da Roma Ciampino. La previsione di traffico per quest’anno è di oltre 39 milioni di passeggeri, mentre è in vista la pace sindacale grazie alle trattative in corso tra la compagnia irlandese e le due sigle più rappresentative dei piloti italiani, Anpav e Anpac. Riguardo a Trapani, invece, dove il vettore è stato costretto a chiudere la base[1], il capitolo rimane aperto in attesa del bando di gara al quale Ryanair parteciperà di sicuro per ritornare nello scalo in vista dell’estate 2019. A parlare è il ceo Michael O’Leary che, con toni più pacati del solito, ha illustrato a Roma le novità della winter dopo una stagione complicata tra disservizi, cancellazioni e proteste dei piloti.
NOVITA’ DELL’INVERNO. Le novità operative del prossimo inverno riguardano gran parte delle città italiane su cui il vettore opera ormai da 20 anni. Da Bergamo Orio al Serio nuovi voli per Amman, Faro, Tangeri, Palma; da Milano Malpensa new entry su Kaunas e Tenerife. Potenziata anche Bologna con collegamenti per Amman, Kaunas, Alicante, Manchester e Porto; su Roma Ciampino previsti nuovi voli per Aqaba, Baden Baden e Palma.
Rafforzato anche Cagliari con rotte su Baden Baden, Porto, Siviglia, Valencia, Düsseldorf Weeze e Varsavia Modlin; mentre da Veneziapartiranno voli estivi per Manchester, Amburgo, Gran Canaria, Siviglia e Vilnius. A completare le novità del network, collegamenti da Napoli per Copenhagen e Marrakech; da Catania per Siviglia e Marrakech; da Pisa per Praga e Danzica; da Brindisi per Verona e Memmingen; da Pescara per Malta; da Bari per Dublino; e da Palermo per Valencia e Colonia.
TRATTATIVE CON I PILOTI. «Proseguono le due grandi sigle dei piloti italiani, ma non apriremo tavoli con altre mini rappresentanze», ha precisato O’Leary. «Confidiamo di raggiungere presto un accordo. Dopo 30 anni senza sindacati, ci siamo adeguati alle richieste dei pioti e queste trattative sono in corso in Gran Bretagna, Germania, Italia e in altri Paesi europei. Ci sarà un aumento in busta paga con la voce retribuzioni che salirà di circa 100 milioni di euro».
Ferma smentita, invece, sulla carenza del personale di cabina: «Abbiamo fatto 1.100 nuove assunzioni», precisa. Mentre riguardo alle tasse pagate dai piloti, dice ancora il ceo Ryan, «occorre un accordo dell’Italia con il governo irlandese e italiano. Oggi i piloti italiani hanno una doppia contribuzione, con tasse sociali pagate in Irlanda e tasse di reddito in Italia».
Comunque sia, tiene a sottolineare O’Leary, «disagi e vicende sindacali non hanno intaccato le nostre perfomance finanziarie per le quali prevediamo un incremento di almeno 200 milioni di euro».
QUESTIONE BAGAGLI. Il boss della low cost fa chiarezza anche sulla nuova policy bagagli, in vigore da metà gennaio: «Continuiamo a consentire i bagagli a bordo, il trolley va in stiva gratis. Le nuove regole dipendono dal fatto che, ormai, il 40% dei nostri passeggeri acquista l’opzione Priority e con un load-factor al 92%, è ovvio che a bordo si riempiono velocemente tutte le cappellerie e non possiamo più soddisfare la domanda di chi invece non la Priority non ce l’ha». Sulla questione bagagli i vertici della compagnia hanno anche incontrato l’Antitrust italiano, «che – secondo O’Leary – l’Antitrust dovrebbe occuparsi di ben altri problemi che attengono la sua competenza».
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