Ryanair, cambia il modello:
sì a sindacati di hostess e steward

20 Dicembre 00:30 2017 Stampa questo articolo

Dopo l’apertura verso i piloti, Ryanair annuncia un ulteriore sviluppo delle relazioni con i suoi dipendenti: il prossimo riconoscimento anche dei sindacati di hostess e steward. Anche se Michael O’Leary si prepara a dettare le condizioni di queste storica resa.

La compagnia irlandese riferisce che “questa settimana comincerà a incontrare i rappresentanti dei piloti irlandesi, tedeschi e portoghesi. Con il nuovo anno sarà la volta dei sindacati piloti degli altri Paesi Ue e, a tempo debito, verranno incontrati i sindacati del personale di volo”.

Il vettore low cost, però, ribadisce che riconoscerà i sindacati “purché vengano creati comitati di rappresentanza composti da piloti Ryanair per occuparsi delle questioni Ryanair”. Il management, infatti, “non intende avere relazioni con piloti che volano per compagnie aeree concorrenti in Irlanda o altrove”.

Proprio O’Leary, intanto, ha rilasciato un’intervista all’agenzia Reuters in cui sottolinea i buoni propositi senza abbassare la guardia: «Niente scherzi, niente trucchi, la nostra apertura ai sindacati è seria, ma se dalle sigle dovessero arrivare richieste irragionevoli allora abbiamo tutto il diritto di portare i nostri aerei altrove, anche abbandonando il Paese».

Scioperi dei piloti annullati, quindi, e garanzia di operatività durante le feste natalizie per tutto il network Ryanair, anche se O’Leary riesce a scovare nuove opportunità per il suo modello low cost. «Se i sindacati dovessero comportarsi in modo irragionevole e se dovessero prenderci in giro noi possiamo sempre portarci i velivoli da quella base o da quel Paese», rimarca il manager chiarendo che non c’è alcun piano di dismissione.

Anzi, l’apertura verso le sigle sindacali darebbe la possibilità di aprire basi in Francia e Scandinavia, «basi che abbiamo dovuto chiudere perché è necessario riconoscere le organizzazioni dei lavoratori. Potremmo portare Ryanair a posizionare fino a 50 Boeing 737 nel Paese transalpino e in questo modo il modello low cost si rafforzerebbe».

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