Ryanair sulla graticola:
ora Fiavet la cita in giudizio
Nuovo affondo da parte delle associazioni di categoria italiane contro le cosiddette pratiche “anti-agenzie” messe in atto dalla compagnia aerea Ryanair. Dopo numerosi mesi di appelli e richieste d’intervento, al governo come all’Antitrust, ora Fiavet Confcommercio ha deciso di portare in tribunale il vettore irlandese.
Secondo una nota dell’associazione, infatti, è stato “notificato l’atto di citazione a Ryanair per le procedure a ostacoli imposte dal vettore per l’acquisto della biglietteria, da parte delle alle agenzie di viaggi per conto della propria clientela”. Ryanair è stata quindi citata in giudizio davanti al Tribunale di Milano introducendo un’azione collettiva di concorrenza sleale (ex art. 2601 c.c.) a difesa di tutta la categoria degli agenti di viaggi.
Le contestazioni di Fiavet
La richiesta, secondo Fiavet, è quella di “inibire ogni forma e procedura di ostacolo o discriminazione dell’acquisto di biglietteria intermediaria tramite agenzia di viaggi, tra cui le procedure di riconoscimento facciale, il divieto di screen scraping, procedure che non sono richieste nell’acquisto diretto non intermediato, oltre alla cessazione di pubblicazione di testi sul sito del vettore ed invio di comunicazioni ai clienti che screditano gli agenti di viaggi con l’intento di disincentivare il ricorso all’intermediazione a beneficio del booking diretto del vettore”.
Nella citazione in giudizio, inoltre, Fiavet richiede anche un risarcimento per i danni d’immagine ( e non solo) subiti dall’intera categoria della distribuzione agenziale.
La notifica è stata estesa anche ad Adiconsum, una delle maggiori associazioni del consumatori, affinché anche dal lato del cliente finale ci possa essere rappresentanza nel giudizio del Tribunale di Milano.
Le manovre di Ryanair
Fiavet sottolinea alcuni esempi di ostacoli messi in atto da Ryanair. “In alcune destinazioni il volo diretto è operato esclusivamente da Ryanair, e per chi lavora turismo organizzato è diventato impossibile soddisfare un cliente che sceglie alcune mete turistiche dove opera in modo monopolistico la compagnia che ha un macchinoso sistema di verifica di identità del passeggero”, sottolinea la nota
Sul proprio sito, infatti, “il vettore esplicitamente afferma che le prenotazioni effettuate tramite gli agenti di viaggi possono essere bloccate, motivando l’affermazione con il fatto che non ha alcun accordo commerciale con le agenzie, dimenticandosi che queste operano come mandatarie della propria clientela”, ricorda Fiavet.
Infine, l’associazione ricorda le opzioni di verifica “rapida” al costo di 0,59 euro che prevedono un riconoscimento facciale e copia della documentazione di identificazione del passeggero.
“Si può immaginare quanto questo sia impossibile nel caso di gruppi o di viaggi di istruzione. In più, il controllo prevede la firma del passeggero per verificarne la sua autenticità, una pratica che richiede al massimo 7 giorni e per la quale è comunque necessaria la copia della documentazione di identificazione del passeggero ed un dispositivo dotato di fotocamera. Una procedura che viene applicata solo per la biglietteria acquistata tramite le agenzie di viaggi”.
La necessità del fronte comune
Il presidente di Fiavet-Confcommercio, Giuseppe Ciminnisi, ricorda in proposito, che la Federazione non è nuova a queste battaglie. «Nel 2011 Fiavet ha ottenuto una sentenza risarcitoria per diffamazione nei confronti di Ryanair, e avremmo voluto chiudere con questi comportamenti discriminatori nei confronti di una categoria che esiste, è più viva che mai, e deve poter svolgere la propria attività professionale. In più, con questo metodo si danneggia il consumatore che sceglie in modo chiaro di recarsi in agenzia di viaggi e affidarsi a un intermediario, proprio per essere tutelato nei suoi bisogni».
Per il presidente, quindi, questa è «un’azione che interessa tutta la categoria e tutte le sigle che la rappresentano, nessuna esclusa. Sono certo che le molte voci che nei mesi scorsi sollecitavano l’avvio di questa iniziativa si costituiranno nel nostro giudizio al fianco di Fiavet-Confcommercio per fare finalmente fronte comune».