Le agenzie di viaggi? Devono prendere atto dei fenomeni che sono già in atto per diventare dei veri e propri consulenti di viaggio per i nuovi viaggiatori. Il refrain non è nuovo, ma a declinarlo secondo le esigenze della distribuzione del terzo millennio adesso ci pensa Sabre. «Grazie alla nostra posizione nell’industria del turismo siamo in grado di anticipare le tendenze che diventeranno realtà nel giro di pochi anni», dice Marco Benincasa, country director di Sabre Travel Network, nel corso di un incontro negli uffici milanese della società.
«E non c’è dubbio che oggi la sfida per le agenzie sia adesso quella di intercettare i viaggiatori iperconnessi», ovvero di tutti coloro che se anche entrano in agenzia per prenotare la loro vacanza, lo fanno dopo un percorso che dura non meno di tre mesi e mezzo. «È tanto il tempo che intercorre tra il momento dell’ispirazione di un viaggio e il suo effettivo acquisto», aggiunge Alexander Hellwig, online key account manager di Sabre. In mezzo tutta una serie di attività, che vanno dal passaparola ai consigli di amici e parenti, passando per la ricerca online e l’interazione sui social.
«Per questo le agenzie si devono far trovare pronte», tra diffusione di device mobile (33 milioni in tutto il mondo entro il 2020) e sviluppo dei sistemi di epayment, tra comportamenti bleisure e analisi dei dati. Insomma, per la distribuzione – «nel nostro percorso ci rivolgiamo sia alle agenzie indipendenti che ai network, magari interessati ad andare oltre alle soluzioni standardizzate che vengono proposte a livello centrale», sottolinea Benincasa – si tratta di catturare il consumatore finale, esattamente come fanno i grandi portali B2C del travel.
E se a livello pratico le ultime soluzione rilasciate da Sabre vanno in questa direzione (ad esempio Sabre Red Workspace, la piattaforma che permette alle agenzie di creare per i propri clienti esperienze di viaggio maggiormente personalizzate (il prodotto è in fase di test, e verrà implementato nei prossimi mesi), il primo passo da fare riguarda la mentalità di chi sta in agenzia. «Ma l’obiettivo è chiaro: diventare dei consiglieri di fiducia, aggiungendo valore anche in mondo sempre connesso».