Sabre, obiettivo futuro: il post Covid secondo De Filippo
Tecnologia al servizio dei partner e del cliente finale, mantenendo un ruolo di collegamento tra l’intera filiera del turismo e ampliando i servizi di consulenza e supporto al lavoro quotidiano delle agenzie di viaggi. Sono questi, in sintesi, ruolo e obiettivi di Sabre per il mercato italiano che Paola De Filippo, general manager per il nostro Paese dallo scorso novembre, mette in luce per affrontare la ripresa del settore dopo due anni di pandemia.
E gli ultimi segnali di allentamento delle restrizioni in Italia e nel resto d’Europa, stanno aprendo le porte all’implementazione di servizi e prodotti che possono far fare un ulteriore scatto in avanti all’intera industria.
Green pass, tamponi e corridoi: come vanno interpretate le recenti aperture del governo italiano?
«Credo che in Italia e in Europa si stiano facendo piccoli ma costanti passi verso la riapertura. In questo momento, poi, il precursore rispetto all’abolizione delle restrizioni e alla ripresa dei viaggi è il Regno Unito. Anche perché meno richieste si fanno al viaggiatore e più è facile viaggiare e tornare a lavorare per tutti. Resta ancora tanta confusione e il viaggiatore finale è spaesato, quindi ha bisogno di essere guidato dopo tanto tempo. In questo l’industria del turismo e le agenzie hanno una grande opportunità per conquistare di nuovo i clienti dopo due anni difficili».
In questo periodo, però, la tecnologia ha preparato il terreno per la ripresa…
«Il rallentamento dell’intero settore ci ha permesso di dedicare un po’ di spazio in più per investire, testare, analizzare e creare nuovi prodotti. La partnership decennale con Google, infatti, ha fatto dei salti in avanti importanti: dalla transizione a Google Cloud agli investimenti in intelligenza artificiale e machine learning agli strumenti per gli agenti di viaggio della suite Sabre Travel AI. Negli ultimi mesi, infatti, abbiamo lanciato due soluzioni: una per il pricing dinamico di tariffe aeree e una sui servizi ancillari. La prima, Sabre Air Price IQ, aumenta l’agilità e la precisione del pricing delle compagnie aeree, massimizzando la revenue. Sabre Ancillary IQ, invece, utilizza il machine learning per presentare offerte di servizi ancillari basate su più fattori – dati di shopping in tempo reale e probabilità di acquisto – per aumentare le opportunità di ricavi. Sono due esempi di come stiamo portando la tecnologia al servizio dei nostri clienti business e del cliente finale».
Quali sono gli obiettivi per il mercato italiano?
«Oltre ai prodotti c’è una parte consulenziale che è fondamentale svolgere in questo momento: tutta la componente che racchiude il business a 360 gradi sia per le compagnie aeree, le agenzie di viaggi e l’hôtellerie. Quindi ci stiamo concentrando su quello che è un supporto aggiuntivo per il settore: abbiamo un team di consulenti che coprono l’intero territorio e che fanno un’analisi sul flusso di lavoro e l’operatività dei nostri partner proponendo prodotti e o sviluppi che possono supportare efficienza ed efficacia del lavoro quotidiano. Vogliamo, insomma, rafforzare il rapporto con tutto il mercato, anche perché riusciamo a tenere insieme le file delle varie componenti della filiera turistica. Siamo un vero e proprio ponte soprattutto tra agenzie e compagnie aeree. E riusciamo a portare le istanze della distribuzione direttamente ai vettori».
Riguardo la biglietteria aerea, alcune analisi di inizio anno rilevano come la pandemia abbia spinto Ndc a diventare finalmente un protagonista delle prenotazioni. Avete avuto riscontri di questo genere?
«La prospettiva è proprio questa: finalmente il protocollo Ndc è partito e attivo in 50 Paesi. Come Sabre siamo accreditati a livello 4, il massimo, lavoriamo su questa modalità con 5 compagnie aeree e siamo in work in progress con altre 25. Ora si tratta di supportare le compagnie aeree alla vendita sia delle tariffe sia delle ancillary o servizi aggiuntivi su misura in maniera più efficace. C’è un vantaggio certo, ma occorre affrontare il problema delle agenzie alle prese sempre più con soluzioni, piattaforme e siti differenti. Una giungla in cui non è facile districarsi, soprattutto quando bisogna rendere il lavoro più efficiente».
La soluzione, ancora una volta, è un unico grande aggregatore?
««Sì, un solo unico punto di contatto (point of sale) è ciò che rende tutto più efficiente, e il gds svolge proprio questo ruolo di ponte, anche per tutte le applicazioni esterne, grazie alle nostre Api. Il singolo punto di contatto permette di non far impazzire l’adv nel suo flusso di lavoro. Backoffice, assistenza, invoicing sono voci del lavoro quotidiano importanti tanto quanto la vendita».
Digitalizzazione: l’Italia è indietro rispetto al resto d’Europa?
«Direi di no. Non vedo grandi differenze rispetto ai Paesi Ue e anche ad altri extraeuropei. È importante, invece, seguire i trend dei più giovani che ormai fanno scelte di mercato importanti. La spinta più forte è sul contactless, sia sul fronte aeroporti – dal controllo all’imbarco e ai gate – sia sul fronte hotel, come i self check in. Le nuove tecnologie vanno però sempre accompagnate da un po’ di creatività così da creare servizi e proposte attraenti per il cliente e per semplificarne l’utilizzo».
E il fattore sicurezza?
«Anche in questo caso entra in campo la tecnologia con informazioni chiare, aggiornate e pertinenti. Non è facile in questo periodo pandemico e avere un unico punto di riferimento è importante. Il nostro prodotto SafePoint – che era già un punto di riferimento per le informazioni di viaggio e il risk management – è stato aggiornato con nuove funzionalità sulle restrizioni dei viaggi che supportano le agenzie e il cliente finale».
Qual è il sentiment delle prenotazioni in questo inizio anno?
«In questo periodo l’Italia ha subito un forte rallentamento dovuto a Omicron, mentre già da gennaio il Regno Unito sta crescendo molto bene: anche in questo caso gli annunci su regole e restrizioni giocano a favore di uno o dell’altro Paese. Rispetto a un trend europeo di prenotazioni che si attesa al 30% rispetto al 2019, l’Italia è ancora un po’ indietro (tra il 14 e il 20%), ma sono ottimista. Il dato più importante, rispetto a quello che vediamo, registra per i prossimi mesi l’Europa crescere più velocemente rispetto al Nordamerica. Quindi i segnali positivi ci sono tutti».
Quali sono, invece, le novità sul fronte ospitalità?
«Il panorama della distribuzione alberghiera è frammentato e anche in questo caso gli agenti hanno innumerevoli fonti tra cui cercare i contenuti più adatti. Inoltre, se il viaggiatore ha visto una determinata tariffa d’hotel su un’altra fonte, spesso si aspetta che l’agente di viaggi trovi quella stessa tariffa o una migliore, senza però rendersi conto che la tariffa potrebbe avere politiche di cancellazione e loyality diverse. La personalizzazione, quindi, rimane al centro di ogni esperienza, e per questo motivo è importante fornire alle adv degli strumenti migliori e più efficienti. Noi offriamo Sabre Content Services for Lodging (Csl) che è una tecnologica che integra contenuti alberghieri provenienti da diverse fonti all’interno del gds Sabre, semplificando il processo di ricerca. In combinazione con Booking.com, Expedia Partner Solutions e Bedsonline, il servizio comprende oltre il 90% degli alloggi nel mondo, permettendo l’accesso a oltre 1 milione di strutture. Csl, infine, è anche una suite di Api che possono essere integrate in un punto vendita personalizzato o in uno strumento di prenotazione online».
Giornalista. Specializzato in trasporto aereo e ferroviario, economia, agenzie di viaggi, tecnologia ed estero. Segue convention e fiere internazionali.
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