Sacbo, continua la crescita di Orio al Serio

by Paola Dragotto | 13 Dicembre 2018 12:10

Aria di festa e tempo per tirar le somme, voci che all’aeroporto di Orio al Serio “Il Caravaggio” coincidono nel segno positivo. Centotrenta destinazioni al giorno, quasi 13 milioni di passeggeri nel 2018, con un aumento su base annua superiore al cinque per cento, l’imminente apertura di ulteriori piazzole nell’area Nord. E, per il 2019, nuovi spazi cargo e merci (Dhl sta costruendo a Malpensa, dove sposterà parte dell’attività, nda) ma anche l’avvio dei lavori del lotto 4A di ampliamento dell’area Est Extra Schengen – da dove provengono moltissimi viaggiatori – con spazi commerciali e di smistamento bagagli, questi ultimi necessari per adeguarsi alle nuove normative.

L’aeroporto internazionale Milano-Bergamo, terzo d’Italia dopo Fiumicino e Malpensa tanto per i passeggeri quanto per le merci, cresce, e non solamente nei numeri ma soprattutto nel ventaglio dei servizi offerti e dell’accoglienza. Prova ne sono il completato cambiamento radicale della logica dei banchi check in, che consente di liberare spazi per i momenti di punta, e, in un futuro prossimo, l’apertura stradale per chi proviene da Est.

«Manteniamo le promesse fatte – ha detto il direttore generale di Sacbo SpA Emilio Bellingardi – dimostrando la voglia di continuare a restare in questo campo con una presenza importante. Infrastrutture e logistica sono alla base della ripresa del Paese e noi rappresentiamo oggi l’otto per cento del Pil della provincia. Nel nostro bilancio di sostenibilità figurano oltre 550 fornitori, dei quali il 45 per cento localizzati a Bergamo. Siamo estremamente soddisfatti dell’andamento del nostro aeroporto quale importante fattore di sviluppo per tutto il territorio».

«Preconsuntivo e budget saranno approvati a breve nel prossimo consiglio ma posso anticipare numeri in miglioramento nonostante l’aumento del canone – ha dichiarato il presidente Roberto Bruni, già sindaco di Bergamo – Riguardo la questione ambientale abbiamo in atto procedure importanti, attualmente al vaglio del ministero dell’Ambiente. In particolare, per quanto riguarda l’acustica, sui voli notturni schedulati (il loro numero per il 2019 non è ancora stabilito, nda) è massimo il nostro impegno per una moral suasion nei confronti dei vettori».

«Sul fronte delle alleanze – ha poi continuato – rimaniamo aperti, ma quelle vagliate quest’anno non hanno potuto concretizzarsi. Riguardo Montichiari, per esempio, non ci può essere partnership con altro concessionario».

Sul tema dell’annunciato collegamento ferroviario verso Milano e Bergamo è poi intervenuto nuovamente il dg Bellingardi. «Sul treno che dovrebbe arrivare a Orio permane il forte impegno di Ferrovie dello Stato e, anche se al momento rileviamo un rallentamento burocratico, non ci risulta la volontà di frenare questo progetto, che soddisfa ambiente e sviluppo. Se non comprendiamo queste logiche di intermodalità siamo perdenti. Cultura ed export sono i nostri due petroli. Noi ci siamo e confidiamo nell’inizio della cantierizzazione nel 2020».

Quattrocento milioni di euro il totale complessivo della proposta contenuta nel masterplan 2015-2030, già approvato da Enac, i cui punti focali prevedono, tra gli altri, il completamento della zona Nord, una nuova taxi way, l’acquisizione di terreni, ulteriori parcheggi. Orio è poi candidato a essere il banco di prova, come primo aeroporto in Italia, per la sperimentazione dei letti d’arresto, sistema di sicurezza che concorre a evitare l’uscita di pista.

Nei tre mesi di chiusura di Linate, dal 27 luglio al 27 ottobre, Alitalia volerà anche dal Caravaggio. Sarà solo di passaggio o si fermerà? «Siamo pronti, mettere troppi vincoli ora sarebbe una scelta inopportuna. Crediamo nel riposizionamento di Alitalia e, in assenza di un hub al Nord, difetto che rende meno competitive le nostre aziende, nella possibilità di raggiungere da più parti l’hub di Roma», ha concluso Bellingardi.

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