Iata creerà il Saf Matchmaker, ovvero una piattaforma per mettere in contatto le compagnie aeree con i fornitori dell’eco carburante. Lo sviluppo è stato annunciato al World Sustainability Symposium con una data di lancio prevista per il primo trimestre 2025.
«La nostra visione – ha spiegato Marie Owens Thomsen, senior vice president sustainability e chief economist dell’associazione che raggruppa i vettori – è quella di creare una piattaforma di matchmaking trasparente, efficiente e accessibile che accelererà l’adozione di Saf man mano che l’industria aeronautica progredisce verso emissioni nette di Co2 pari a zero entro il 2050. La piattaforma lo farà riducendo i costi e le complicazioni che le compagnie aeree devono affrontare quando cercano fornitori Saf. La maturità e la globalizzazione del mercato Saf saranno migliorate dalla trasparenza che tale sistema garantirà. Ogni passo in quella direzione è di grande importanza, considerando che Saf è lo strumento di decarbonizzazione più significativo del trasporto aereo».
La piattaforma verrà sviluppata seguendo tre fondamentali modalità: la connettività, per rendere ottimali le interazioni tra compagnie aeree e fornitori Saf, la visibilità per assicurare trasparenza in tutte le clausole contrattuali che seguiranno agli accordi di fornitura e l’efficienza dell’interazione vettori-fornitori, per ottimizzare i tempi di consegna.
Quello del Saf matchmaker è il primo concreto passo che segue di qualche giorno il forte appello della Iata ai governi, affinché sostengano le road-map politico-operative e finanziarie per la transizione energetica, aggiornata dall’associazione che raccoglie oltre 320 compagnie nel mondo, contenente analisi ampliate e approfondite. In particolare, il documento di Iata si articola attraverso 4 passaggi chiave: la transizione energetica del settore del trasporto aereo è fattibile entro il 2050; gli importi degli investimenti necessari per renderlo possibile sono paragonabili a quelli impegnati nella precedente creazione di nuovi mercati di energia rinnovabile; il successo della transizione dipende in modo cruciale dall’unità di intenti dei policy maker; il tempo rimasto per unire le forze nella transizione energetica del trasporto aereo è davvero poco. Ogni azione ritardata è un’occasione mancata.
«Le roadmap aggiornate di Iata per la politica e la finanza Net Zero – ha sottolineato Willie Walsh, direttore generale Iata – chiariscono che la decarbonizzazione entro il 2050 è possibile. Ma al tempo stesso suonano anche come un campanello d’allarme: per raggiungere questo obiettivo tutte le parti interessate, in particolare i politici e i governi, devono collaborare in modo più ampio e agire con maggiore urgenza. Per avere successo abbiamo bisogno di quadri politici e finanziari chiari che supportino le esigenze del trasporto aereo in modo realistico e coerente con i massicci cambiamenti che devono avvenire simultaneamente in tutti i settori economici».
E’ stata anche indicata un’azione immediata per sbloccare le unità di emissioni ammissibili (Eeu) del sistema di compensazione e riduzione delle emissioni di carbonio per l’aviazione internazionale (Corsia) e dare priorità al Saf nel mix di prodotti nelle raffinerie. Sarà fondamentale stabilire una sequenza politica strategica che combini misure di spinta tecnologica e di attrazione della domanda. Inoltre, i governi devono promuovere mercati globali, liquidi e trasparenti per un’energia aeronautica più pulita.
Iata sollecita una “collaborazione trasformativa” tra i governi, incentrata sul settore dell’aviazione e su tutti i settori connessi per rimuovere le barriere esistenti e promuovere gli investimenti in nuove tecnologie, Saf e infrastrutture. Un passaggio che, di fatto, riconosce come la decarbonizzazione del trasporto aereo sia parte della più ampia transizione energetica globale.
Inoltre, la creazione di un quadro contabile globale per la Saf, che risulta essenziale anche per garantire la trasparenza e prevenire il doppio conteggio dei benefici ambientali della Saf. Ma anche per affrontare l’attuale frammentazione dei processi di certificazione per Saf e compensazioni di carbonio.
La roadmap finanziaria di Iata offre una visione dettagliata degli investimenti necessari per raggiungere emissioni nette di Co2 pari a zero entro il 2050 e dei costi coinvolti dalle compagnie nell’approvvigionamento delle nuove soluzioni. Identificare il numero di nuove bioraffinerie che devono essere costruite ed evidenziare che la loro produzione andrà a beneficio della transizione energetica di tutti i settori, dovrebbe aiutare a promuovere l’unità di intenti tra i politici necessaria per una transizione di successo. Tra i punti salienti del “dossier finanza” c’è anche il volume di investimenti medi annuali per raggiungere lo zero netto entro il 2050, del valore di circa 128 miliardi di dollari all’anno (116 miliardi di euro).