by Claudia Ceci | 24 Settembre 2024 16:08
Mare e oceani al centro delle sfide ambientali ed economiche, con l’economia blu che gioca un ruolo sempre più importante nelle strategie di sviluppo sostenibile del governo. È il focus della 10ª conferenza nazionale sul turismo costiero e marittimo organizzata da Federturismo Confindustria, Assomarinas e Confindustria Nautica nell’ambito della 64ª edizione del Salone Nautico di Genova.
Con 227.975 imprese e 1.040.172 di occupati, l’economia del mare in Italia genera un valore aggiunto diretto di circa 64,6 miliardi di euro, che raggiunge i 178,3 miliardi di euro se si considera l’indotto. Un settore, quello della blue economy, in netta crescita che negli ultimi anni ha dato prova di avere una marcia in più rispetto al resto dell’economia. Cresce il moltiplicatore: per ogni euro speso nei settori della filiera del mare se ne attivano altri 1,8 nel resto dell’economia. Crescono gli addetti, con un aumento occupazionale del 6,6%.
Al dibattito su competitività, sostenibilità della filiera del mare e priorità d’intervento, moderato dal responsabile dei rapporti istituzionali di Confindustria Nautica Roberto Neglia, sono intervenuti: Marina Lalli, presidente di Federturismo Confindustria; Roberto Perocchio, presidente Assomarinas; Ilaria Cavo, vicepresidente X Commissione Camera dei Deputati; Gerolamo Cangiano, membro della IX Commissione Trasporti, poste e telecomunicazioni; Augusto Sartori, commissione delle politiche turistiche della Conferenza delle Regioni; Adelaide Mondo, ufficio corporate landing Bper Banca. I lavori sono stati aperti e chiusi dal ministro del Turismo Daniela Santanchè.
Santanchè ha ricordato che «i dati ci dicono che il turista nautico lascia sul territorio all’incirca il doppio rispetto al turista medio. Quindi parliamo di un segmento assolutamente da coltivare e da supportare. Ma è un turismo che ha anche bisogno di interventi. Il ministero del Turismo, ad esempio, ha avviato il progetto per installare il wifi gratuito nei porti turistici perché non in tutti c’era copertura di rete. Poi c’è un tema delle infrastrutture su cui bisogna lavorare, e il ministro Salvini ci sta già lavorando, senza dimenticare che c’è anche il Comitato interministeriale per le politiche del mare con il ministro Musumeci. Sicuramente, il turismo nautico ci indica la strada giusta all’insegna della qualità nel comparto».
I risultati del comparto «sono riprova della grande capacità che il settore della blue economy ha dimostrato di avere nel saper integrare le nuove tecnologie con le tradizionali attività marittime: con l’innovazione e la sostenibilità che vanno di pari passo per promuovere una crescita economica orientata alla valorizzazione delle risorse naturali – ha dichiarato Marina Lalli – Va dato atto che la ripresa di questi anni è stata anche il frutto di proposte concrete e dell’attività di dialogo costruttivo messe in campo a livello istituzionale e che sono state recepite dal governo. Vanno in questa direzione: l’approvazione del Piano nazionale del mare, la scelta di istituire presso la presidenza del Consiglio dei ministri il Dipartimento per le politiche del mare e il lavoro in corso per una legge quadro sulla Blue Economy, con l’obiettivo di creare un quadro normativo che supporti e incentivi ulteriormente un settore pilastro dell’economia italiana e del nostro turismo in grado di rappresentare al meglio l’eccellenza del Made in Italy».
Roberto Perocchio ha sottolineato che «prosegue nel 2024 la crescita del giro d’affari dei porti turistici italiani, che come evidenzia l’indagine Assomarinas-Federturismo si attesta mediamente al 2%, con previsioni positive anche per il 2025. Questa tendenza sta favorendo in molte località costiere italiane la ripresa delle attività di riqualificazione, ampliamento e nuova costruzione di strutture portuali turistiche, come qui a Genova, a Piombino, a Punta Ala, a Livorno, Olbia, Cagliari, Palermo, Otranto, Bari, Napoli, con una accelerazione che nel Mezzogiorno verrà favorita dal programma governativo Zes Sud».
Piero Formenti, vicepresidente di Confindustria Nautica, ha aggiunto: «La nautica è una porta di accesso dell’offerta turistica dei territori retrostanti».
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