«Salvare Valtur si può»: l’appello dei dipendenti a Milano

09 Aprile 14:56 2018 Stampa questo articolo

«Valtur c’è ancora. Ci sono i suoi lavoratori, pronti a rimettersi in marcia, così come ci sono le prenotazioni nei villaggi per la prossima stagione estiva. C’è solo da individuare chi potrà occuparsi di questo marchio storico del panorama turistico italiano. Salviamo la gente Valtur».

Così i lavoratori del tour operator – riunitisi alla Camera del Lavoro di Milano – chiedono risposte che «garantiscano continuità a un business che dà ricavi e occupazione». L’appello è rivolto sia a nuovi investitori, sia al al ministero dello Sviluppo economico, che ancora tace sulle sorti del marchio e dei suoi villaggi. Solo alcuni resort, per ora, hanno un futuro garantito (il Tanka Village in Sardegna è già passato nelle mani di VOIhotels).

«In queste ore si deciderà il destino di questo storico marchio nella gestione di villaggi turistici dal 1964. Un t.o. che con i suoi villaggi distribuiti in tutta Italia ha significato occupazione, valorizzazione e forte impatto sulle economie locali. Senza dimenticare l’ospitalità, da sempre fiore all’occhiello della filosofia dei villaggi Valtur», ha sottolineato Luca De Zolt di Filcams Cgil.

E con la stagione estiva ormai alle porte i lavoratori chiedono che si faccia presto, che qualche investitore si faccia avanti con una proposta di acquisto dell’intero pacchetto Valtur.«Non siamo interessati a uno spezzatino, un’ipotesi che metterebbe a rischio l’azienda intera», dicono. Il 27 marzo scorso, infatti, il fondo Investindustrial, socio unico del gruppo Valtur, aveva annunciato già l’apertura del licenziamento collettivo per i 108 dipendenti a tempo indeterminato, oltre ai 123 a tempo determinato e ai circa 1500 stagionali all’interno delle strutture.

Ma i numeri delle prenotazioni raccontano una storia diversa. «La stagione invernale 2017/18 si è chiusa la settimana scorsa con un +20,1% di presenze rispetto all’inverno dell’anno precedente e un +24,4% in termini di fatturato – dichiara Manuel Schiavuta, responsabile vendite Italia – L’estate 2017 si è conclusa, invece, con un +19,3% di presenze rispetto a quella del 2016 e un +32,6% alla voce fatturato. Nelle prime tre settimane di inizio vendite della stagione estiva (dal 16 gennaio 2018) si era registrato un incremento del 106% di prenotazioni, rispetto all’anno precedente».

«Le risposte le dovrebbe dare la proprietà, che fino a ora ha taciuto. Ci sarebbero delle soluzioni per andare a ridurre i costi troppo alti, come quelli di affitto di gestione alberghiera, e si potrebbero ottimizzare quelli relativi al personale. C’è stata una cattiva gestione dell’intera realtà Valtur. E cosa ancora più grave, è mancata da parte della proprietà la comunicazione ai suoi dipendenti cosicché abbiamo continuato a svolgere la nostra attività come nulla fosse e a vendere vacanze nelle nostre strutture ai clienti», hanno dichiarato alcuni dipendenti Valtur durante l’incontro.

Nel frattempo, nell’attesa di qualche risposta da parte del ministero dello Sviluppo economico, Valtur lancia domani una campagna social di sensibilizzazione con l’hashtag #Siamogentevaltur. «Vogliamo raccogliere e diffondere tutte le testimonianze di chi ha lavorato e ancora oggi lavora in Valtur e di chi ha trascorso nei nostri villaggi una vacanza all’insegna della felicità».

L'Autore

Silvia Pigozzo
Silvia Pigozzo

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