Santanchè, manifesto di Napoli: «Voglio un’Italia sexy»

La regola aurea delle “tre S” del giornalismo coniugata con il turismo: Spagna, Solidarietà e… Sexy. Sì, avete capito bene, nessun equivoco. «Perché l’Italia deve imparare a riscoprirsi più accattivante», è il proclama lanciato da Daniela Santanchè – spunta la quarta S – dal palcoscenico napoletano di Bmt.
Et voilà, il ministro del Turismo appare più in forma che mai nell’affollatissima Sala Mediterraneo, nonostante pensieri e mozioni di sfiducia. Slogan affascinante, ma non originale: correva il 2014 quando l’ex amministratore delegato di Etihad, James Hogan, per rilanciare Alitalia prometteva: «Diventerà un’azienda più sexy». Undici anni dopo siamo a Ita-Lufthansa.
Ora di pranzo, zona Campi Flegrei, a poche ore dall’ondata di scosse che questa notte ha fatto tremare la terra: una ventina, la più forte di magnitudo 4.4, la veglia di Napoli è stata lunga. Per questo la titolare del Mitur ci tiene a trasmettere la «solidarietà – ecco la prima S – del governo nei confronti della popolazione».
Seguono ringraziamenti a Enit – «Per quello che costruito, ora lavoriamo insieme sulla destagionalizzazione» – e agli operatori del travel di casa nostra – «Per quello che hanno investito» – poi il memento da mandare a memoria: «Il turismo è centrale per questo governo – ricorda Santanché – ma è ora di parlare di turismo di qualità più che di lusso». Al Paese serve una svolta sexy, la S più importante: «C’è voglia di Italia, abbiamo tutto – dalla storia alla natura, dal design allo shopping – quello che ci manca davvero è “credere” in quello che siamo e facciamo».
E va bene la poesia, ma l’obiettivo dev’essere chiaro «Quello che ci deve interessare è quanti soldi i turisti lasciano da noi. Ecco perché dobbiamo. e possiamo pretendere qualità in ogni settore del turismo: per essere chiari, vinceremo questa sfida e se quando alzeremo il livello di qualità, ricordando che il successo è sempre della squadra». Altra S, guarda caso.
È il momento di tenere il piede costantemente sull’acceleratore sulla strada che porta alla vetta d’Europa: superata la Spagna, davanti c’è solo la Francia. L’operazione sorpasso è cominciata: «Per il 2025 mi aspetto un 2-3% di crescita rispetto al 2024». S cime sfida.
PRIANTE: UN ENIT A TINTE ROSA
Sul palco sorrido e applaude Alessandra Priante, da poco più di un anno presidente Enit: «Voglio celebrare una squadra di donne, perché Enit è a tinte rose per l’80%. E voglio soprattutto sgombrare il campo da equivoci: il mio rapporto con il ceo, Ivana Jelinic, è straordinario. Così come ci tengo a ribadire che il Mitur ha sempre dato ascolto alle nostre esigenze?».
Nessuna previsione sul Giubileo – «Attendiamo la fine» – ma una promessa per il 2025: «Riportare gli italiani a fare le vacanze in Italia. È quello che mi preme di più».
Giornalista professionista, innamorato del suo lavoro, appassionato di Storia, Lettura, Cinema, Sport, Turismo e Viaggi. Inviato ai Giochi di Atene 2004
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