Vacanze brevi, intense e in più periodi. Per quest’anno gli italiani sceglieranno la formula dello spezzatino con periodi di vacanza più ridotti nella durata, più contenuti nella spesa e calendarizzati in più periodi. È la fotografia scattata da Ipsos per Europ Assistance in uno studio che ha riguardato otto Paesi europei. L’indagine ha rilevato anche un’inarrestabile attrazione per il mare e un sempre più spasmodico utilizzo della tecnologia. Inoltre è stato accertato un crescente utilizzo delle recensioni online con una partecipazione attiva al fenomeno, soprattutto quando si tratta di raccontare la propria esperienza di vacanza in tutti i suoi aspetti. E su scala europea nessuno rinuncia alla vacanza: sono infatti il 63% i cittadini europei che manifestano l’intenzione di andare in vacanza questa estate (+9% rispetto allo scorso anno). +9% anche per gli italiani: ben il 61% dichiara di non vedere l’ora di partire a fronte del 52% dello scorso anno.
Se sono di più gli italiani che dichiarano di voler partire, tempo e budget da dedicare alle vacanze però diminuiscono. E sulle modalità, almeno tra gli italiani, l’indagine Ipsos non lascia dubbi: saranno sempre più vacanze brevi, mordi e fuggi, frammentate in un calendario che va da giugno a ottobre: il il 40% dei nostri concittadini che prevede una sola settimana di vacanza durante l’estate. In fatto di durata media delle vacanze degli Italiani, almeno nelle intenzioni, si passa dalle 2,1 settimane del 2016 all’1,7 del 2017. Dato in verità non troppo dissimile alla media europea che si attesta – anche questo in decrescita sul 2016 pur “solo” dello 0,5 – poco sotto le 2 settimane (1,9). Se si riduce il tempo, sembra farlo, coerentemente, anche il budget.
Discorso valido tanto per l’Europa che per l’Italia. Se i cittadini europei dichiarano di voler investire meno (1.989 euro, una media in decrescita del 12% rispetto al 2016), gli italiani dichiarano di voler risparmiare un 15% del budget rispetto allo scorso anno con una spesa media stimata di 1.737 euro. Solo gli spagnoli dichiarano di stimare un budget per la vacanza più basso del nostri (1.651 euro). Interessante la parte dello studio che si sofferma sui big spender tra gli europei: in buona sostanza al primo posto i più ricchi in vacanza appaiono gli svizzeri (2.981 euro), seguiti dagli austriaci (2.423 euro) e tedeschi (2.297 euro) che pare abbiano una capacità di spesa intenzionale ancora imbattuta rispetto ai Paesi dell’Europa Mediterranea.
Inoltre la disponibilità economica resta il primo fattore nella scelta della destinazione – un elemento che gioca un ruolo chiave per il 55% degli europei. Al contempo il rischio terrorismo gioca anch’esso un ruolo importante attestandosi al secondo posto come criterio nella selezione della destinazione: il 48% degli europei ritiene «il rischio di un attacco terroristico» un rilevante fattore nel processo decisionale. Un elemento concreto che indica un livello di guardia molto alto da parte dei viaggiatori, seppur invariato, in percentuale, rispetto allo scorso anno. Seguono il clima (44%) e il rischio di subire un aggressione personale (41%) che registra una delle crescite più sostenute rispetto al 2016: +3%.
In classifica, seppur invariati o in diminuzione rispetto al barometro di un anno fa, anche la paura di contrarre il virus Zika (stabile al 35%), la situazione socio-politica del paese di destinazione (37%) e il rischio di calamità naturali (in calo al 29%). Infine se la convenienza rimane comunque il primo criterio di scelta di prodotti e servizi per tutti gli europei (67% mette il value for money al primo posto), l’importanza delle recensioni di altri viaggiatori si piazza al terzo posto, preceduta solo dalla bellezza della location e da dove è situata. Una tendenza che vale anche e soprattutto per gli italiani di cui ben il 40% mette le recensioni on line al centro del processo di scelta dimostrando di fidarsi molto del parere degli altri viaggiatori.
Tra gli europei, gli connazionali sono tra i pochi a non mettere al primo posto la convenienza nella scelta, bensì la location. Da amanti del bello, dunque, per gli italiani quello che conta rimane il luogo, la sua bellezza, magari per poterlo fotografare e condividerlo e, perché no, recensirlo. L’analisi ha infatti indagato anche quanto e quanti cittadini europei utilizzano puntualmente o hanno utilizzato le recensioni in maniera attiva lasciando traccia sul web del loro passaggio presso un hotel, del loro noleggio auto, della visita a un’attrazione turistica o del volo con una compagnia aerea.
E gli italiani sono il secondo popolo più attivo in Europa in fatto di recensioni: quasi 3 su 4 (il 73%) dichiara infatti di aver postato una recensione post vacanza. Ad anticiparci in classifica solo gli svizzeri con il 75%.Tra gli elementi di vacanza più recensiti dagli italiani c’è proprio l’albergo (65%), seguito dal ristorante al 64%, dalle attrazioni turistiche (56%) e dal noleggio (49%). Chiudono le compagnie aree, recensite dal 41% dei turisti.