by Andrea Lovelock | 7 Aprile 2020 13:10
Vacanze sicure, protette e rigeneratrici: è questo il claim che l’assessore comunale al Turismo di Santa Teresa di Gallura, Stefania Taras, suggerisce per far ripartire appena possibile l’incoming sardo con il Manifesto della Sardegna resiliente.
In una lettera aperta pubblicata dai media sardi, l’assessore scrive: «La prima economia dei nostri territori, il turismo, è seriamente minacciata dagli effetti del Covid-19. È un problema del tessuto imprenditoriale turistico e sociale dei lavoratori del turismo. Nell’immediato, pertanto noi assessori comunali del Turismo dobbiamo assumerci le nostre responsabilità ed essere al fianco dei nostri operatori. Dobbiamo e possiamo salvare una parte della stagione 2020. Insieme dobbiamo dire e dimostrare stop alla crisi. Essere resilienti, vuol dire essere capaci di cambiare ed evolvere il nostro modello di turismo e di sviluppo con più protezione per ospiti, lavoratori e operatori e più valorizzazione dell’ambiente».
Pronti a ripartire anche i tour operator maggiormente impegnati sulla destinazione Sardegna come Aeroviaggi, secondo gruppo alberghiero italiano per presenze nelle isole, si sta già attrezzando per la Fase 2, quello della riaperture di imprese e strutture. «Abbiamo già approntato un sistema che garantisce le distanze di sicurezza – ha dichiarato il presidente Marcello Mangia in un’intervista rilasciata ai giornali locali – nei ristoranti ci saranno turni gestiti tramite App e il personale sarà dotato di mascherine e guanti. Anche per l’intrattenimento stiamo studiando spettacoli che eviteranno affollamenti, così come saranno potenziati i servizi di pulizia e igienizzazione in tutte le nostre strutture alberghiere. Inoltre, abbiamo lanciato una campagna sia per gli agenti di viaggi, che per i turisti: zero penali per coloro che prenotano una vacanza entro il 30 aprile, nel periodo che va da metà luglio a tutto settembre». Mangia, infine, ha ammesso che per marzo, aprile e maggio il calo del fatturato è vicino al 100% e che le perdite per il 2020 saranno di aggireranno intorno al 35%.
L’idea di fondo, sia delle amministrazioni locali che del tour operating, è dunque quella di trasmettere ai potenziali ospiti dell’isola il messaggio forte di una destinazione sicura dove la sanità è la priorità assicurata dagli operatori, con un’accurata offerta turistica basata sul distanziamento sociale in spiaggia e nei locali, sulla riorganizzazione di servizi e strutture con dettagli specifici sull’igiene personale e amenity adeguate.
Nel frattempo, anche nel sud della Sardegna ci si sta organizzando per un immediato rilancio turistico con il progetto Per – Progetto Etico di Rinascita che punta sulla forza del web per organizzare iniziative di solidarietà e l’etica del fare impresa nel settore più importante dell’isola. Basti pensare che, secondo la Fondazione nazionale dei dottori commercialisti, quest’anno la Sardegna subirà una perdita di fatturato per almeno 514 milioni di euro.
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