Con oltre 4.900 esercizi ricettivi e un’offerta complessiva che si aggira sui 220mila posti letto, l’hôtellerie in Sardegna è certamente uno degli asset più preziosi. Come in altre parti d’Italia a forte vocazione turistica, l’Isola e i suoi albergatori si apprestano ad aprire una stagione di incertezze, fortemente condizionata dall’andamento della pandemia: basti pensare che la Sardegna, in una manciata di settimane, è passata dall’invidiabile posizione di zona bianca a rossa. Ora ci si augura che da qui ai primi di giugno il quadro cambi in positivo con la stessa rapidità.
Così mentre hotel e resort si preparano alla stagione estiva, l’idea di una destinazione Covid free è relegata ormai a puro marketing, come sottolinea il presidente di Federalberghi Sardegna, Paolo Manca: «Si tratta di una forzatura che eviterei di fare in particolare per la Sardegna, isola da 24mila chilometri quadrati e 1 milione e 600mila abitanti. Quello che davvero chiede il mercato sono informazioni sull’accessibilità, sulla sicurezza e sulla fruibilità dei servizi».
Riguardo agli hotel, «già da maggio 2020 – informa il numero uno degli albergatori isolani – abbiamo stilato un rigido protocollo diffuso in tutte le strutture. Inoltre, l’offerta ricettiva sarda dispone di grandi spazi all’esterno in terrazze e giardini. Ora, però, abbiamo necessità di condividere date certe con governo e Regioni, perché non possiamo ripartire dalla sera alla mattina. Ma sarebbe bene che si stabiliscano regole univoche a livello nazionale, a partire dalle norme sulla mobilità, per viaggiare con strumenti come il Green Pass Ue e tamponi alla partenza per tutti i viaggiatori».
Sul fronte commerciale, il presidente di Federalberghi Sardegna tiene a precisare come «gli alberghi propongano in modo ormai diffuso tariffe che, oltre ai consueti sconti per le prenotazioni anticipate, offrono la possibilità di cancellare senza penali anche a pochissimi giorni dall’arrivo. Altra soluzione molto utilizzata è quella di tariffe comprensive di assicurazione che garantiscono l’ospite, non solo in caso di mancato viaggio, con il rimborso delle spese effettuate, ma lo supportano anche durante la vacanza in caso di contagio o di spese impreviste come il prolungamento del soggiorno a causa della pandemia».