by Andrea Lovelock | 26 Novembre 2019 7:00
Per le nostre isole maggiori c’è un’emergenza trasporti che il mondo del turismo organizzato lancia con toni perentori. Sebbene con diverse declinazioni, Sardegna e Sicilia vivono infatti un serio rischio di isolamento operativo che può pregiudicare la prossima stagione turistica. La Sardegna è isolata di nome e di fatto: una delle nostre destinazioni di punta dell’offerta mare è a rischio programmazioni turistiche 2020. Il perché lo spiega il presidente di Fiavet Sardegna, Gian Mario Pileri: «Subiamo una situazione di precarietà sia nei collegamenti aerei che in quelli marittimi. Ad oggi non sappiamo cosa succederà nella prossima stagione estiva».
Andiamo per ordine. Sul versante aereo, «sappiamo tutti che l’aeroporto di Olbia sarà chiuso dagli inizi di febbraio al 13 marzo: in questi 40 giorni di stop, nessuna compagnia aerea ha manifestato l’intenzione di sopperire al black out con voli supplementari su Alghero che dista circa 130 chilometri da Olbia – dice Pileri – Tra l’altro la strada che collega le due località, per lavori in corso, presenta un lungo tratto a corsia unica, il ché significa impiegare anche due ore e mezza per percorrerla. Con enormi sacrifici, soprattutto per i residenti». Ad oggi né Alitalia, né Ryanair o altri vettori hanno dichiarato le loro intenzioni; e su Alghero, a essere operativi ci sono i tre voli di Milano e i tre su Roma, già saturati dal bacino di Sassari.
C’è poi anche il grosso problema della continuità aerea, che dopo il 17 aprile sarà un inquietante punto interrogativo: si deve trovare la quadra perché al momento non si sa quali aerolinee intendano partecipare al bando, quando sarà indetto e come sarà.
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«Tutti noi operatori, sardi e non, siamo fermi con la programmazione estiva perché non sappiamo bene se da aprile si procederà senza un bando o se si avranno altre condizioni tariffarie – prosegue il presidente Fiavet Sardegna – Né possono muoversi i nostri assessorati regionali al Turismo e ai Trasporti, perché la questione è nazionale e c’è anche la supervisione dell’Ue. Di certo è inaccettabile subire anche anomalie tariffarie, con voli dalla Sardegna per Milano che arrivano a costare anche 400 euro, quando con 50 euro in meno si può volare dall’Italia e New York».
C’è poi il versante dei collegamenti marittimi, per i quali Pileri non nasconde altre forti preoccupazioni: «In questo ambito la continuità territoriale scade ai primi di luglio e al momento Tirrenia non ha rotte in programma su Cagliari e su Arbatax, tutte cancellate. Mentre, invece, ha mantenuto le tratte su Livorno, Civitavecchia e Genova perché raggiungono il break even point. Ma anche nel caso delle tratte marittime c’è un grosso interrogativo, perché dopo luglio non sappiamo quali compagne di navigazione opereranno e dove lo faranno; e se ci saranno e quanti saranno i servizi su Porto Torres e su Olbia. Siamo a conoscenza, poi, di una querelle tra Tirrenia e Grimaldi Lines, perché ovviamente una sovvenzione di 70 milioni di euro da parte dello Stato fa gola a tutti, ma noi sardi non possiamo subire queste situazioni limite».
E aggiunge: «Così come non si può accettare che l’isola, dalle enormi potenzialità turistiche, sia accessibile e fruibile solo quattro mesi l’anno. Qui l’unica continuità che ci stanno garantendo è lo stato di precarietà in cui versa tutto il territorio sardo ad alta vocazione turistica».
Intanto, in queste ore a Roma c’è la riunione al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti[2] tra il presidente della Sardegna, Christian Solinas, e i vertici del Mit per stabilire le modalità per il nuovo bando finalizzato a garantire la continuità marittima.
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