Con l’inizio della fase 2 bis, per chi arriva in Sardegna resta l’obbligo di quarantena per 14 giorni. Lo prevede l’ordinanza firmata nella notte dal presidente della Regione Christian Solinas.
“Tutti i soggetti in arrivo in Sardegna, a prescindere dal luogo di provenienza, hanno l’obbligo di osservare la permanenza domiciliare con isolamento fiduciario di 14 giorni”. Chi arriva sull’Isola almeno fino al prossimo 2 giugno deve «autodenunciarsi», così come da disposizioni previste per la Fase 1.
Alle compagnie aeree, navali e le società di gestione degli scali è fatto obbligo di acquisire e mettere a disposizione della Regione i nominativi e i recapiti dei viaggiatori arrivati in Sardegna, chiarisce l’ordinanza, che prevede il ritorno di restrizioni nel caso si superi l’indice di trasmissibilità (Rt) dello 0,5. Secondo l’ultimo rapporto dell’Istituto superiore di sanità in Sardegna Rt è pari a 0,24, il più basso d’Italia.
L’ordinanza riapre anche le spiagge nel rispetto delle linee guida nazionali. Saranno permesse le attività turistiche collegate alla balneazione e potranno riaprire al consumo sul posto bar, ristoranti, gelateria e pasticcerie. Restano il divieto di assembramento e l’obbligo di indossare la mascherina nei locali aperti al pubblico e anche in quelli all’aperto quando non sia possibile mantenere la distanza di almeno un metro.
Guardando più avanti, ovvero al post 3 giugno, Solinas ha ipotizzato per la Sardegna anche l’obbligo per i turisti di dotarsi di passaporto sanitario. Il governatore ha infatti rivelato al Sole 24 Ore l’intenzione di chiedere a ogni turista in arrivo sull’Isola “un certificato di negatività al virus che non sia anteriore a sette giorni dalla partenza”.