Sas rischia il fallimento a causa degli scioperi
L’adozione del Chapter 11 (protezione dal fallimento) potrebbe non bastare per salvare la compagnia aerea Sas. Lo sciopero a oltranza dei piloti, condotto in questi giorni, sta affondando i conti del vettore e ne sta minando la liquidità, mettendo in crisi anche il piano di ristrutturazione varato dai vertici del vettore scandinavo.
Secondo quanto afferma la compagnia, infatti, lo sciopero in atto da 10 giorni costa fino a 12 milioni di euro al giorno, per un totale di circa 120 milioni di euro. Sas, che vede tra i maggiori azionisti gli stati di Svezia e Danimarca, ha dichiarato che lo sciopero sta ostacolando anche le capacità di raccolta del capitale necessario (anche presso i creditori con la formula della conversione del debito in azioni), per finanziare la sua riorganizzazione e il piano Sas Forward.
Il ceo di Sas, Anko van der Werff, ha annunciato che le mobilitazioni stanno mettendo in crisi il processo di Chapter 11 e la liquidità aziendale, sostenendo che «la società sta prendendo in considerazione la possibilità di vendere asset strategici di valore e di ridimensionare operazioni e flotta». Secono la compagnia, gli scioperi hanno provocato oltre 2.500 cancellazioni in questi giorni con disagi per più di 270mila passeggeri.