Via libera ai viaggi d’istruzione anche senza “stazioni appaltanti“, cioè gli enti che hanno il potere di indire una gara d’appalto. Arriva il parere favorevole dell’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) sulla possibilità da parte delle scuole di proseguire nella procedura di acquisto per l’organizzazione di viaggi, stage linguistici e scambi culturali, senza necessità che ci siano qualificate stazioni appaltanti. Si riapre, dunque, un bacino d’utenza che per alcuni t.o. specializzati e agenzie di viaggi rappresenta un importante canale di vendita.
Con un’apposita circolare diramata nei giorni scorsi l’Anac ha riconosciuto che le scuole, dall’8 marzo al 30 settembre prossimi, a prescindere dal valore degli affidamenti, potranno continuare a operare autonomamente per garantire la continuità dei relativi servizi, erogati dal sistema scolastico a supporto del diritto allo studio. Inoltre, si è resa disponibile a supportare le scuole con osservazioni preventive su schemi degli atti di gara.
Positivo il commento del ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara: «Si tratta di un risultato molto importante, in quanto le difficoltà incontrate dalle istituzioni scolastiche nell’ottenere questa qualificazione rischiavano di compromettere soprattutto l’organizzazione dei viaggi di istruzione, che rappresentano un momento significativo del processo formativo ed educativo degli studenti».
Soddisfazione da parte del presidente di Fiavet Nazionale, Giuseppe Ciminnisi: «E’ una buona notizia, abbiamo lavorato molto in questa direzione per aiutare la categoria. Le scuole, con il nuovo Codice degli Appalti, devono diventare stazioni appaltanti qualificate per stipulare contratti superiori ai 140.000 euro. Questo ha frenato moltissimo il mercato dei viaggi d’istruzione che rappresentano un momento formativo e sociale essenziale per il futuro del Paese».
«La burocrazia – prosegue Ciminnisi – non dovrebbe mai fermare la crescita né imprenditoriale, né umana; ci auguriamo che questo sia un nuovo dialogo aperto per le diverse riforme richieste ai tavoli di confronto con il governo in merito al turismo scolastico, un settore dove la semplificazione ha un ruolo essenziale. Anche di recente, al tavolo con il ministero del Turismo e quello dell’Istruzione e del merito, abbiamo ribadito la richiesta di un intervento politico che possa prevedere, con una norma ad hoc, l’esclusione del turismo scolastico dal Codice dei contratti pubblici, come già previsto per altri tipologie di affidamenti di beni e servizi. C’è poi urgente bisogno di varare delle linee guida o un “Quaderno amministrativo” per dare indicazioni di massima uniformi alle scuole sugli affidamenti del turismo scolastico, per mettere ordine in un settore strategico e rilevante per l’economia del settore e per il mondo della scuola».
“Un sospiro di sollievo” – come si legge in una nota ufficiale – da parte dell’Associazione Parchi Permanenti Italiani, aderente a Federturismo-Confindustria, che ringrazia Anac “per la revoca temporanea della norma che, da dicembre 2023, obbligava le istituzioni scolastiche e i Comuni ad avvalersi del Mepa – la piattaforma digitale del ministero delle Finanze per l’acquisto di beni e servizi da parte delle amministrazioni pubbliche – per l’acquisto delle attività ludico/ricreative, inclusi i biglietti di ingresso a parchi tematici, avventura, acquatici, faunistici, oltre che a cinema, teatri e musei.
«Finalmente prevale il buon senso – aggiunge il presidente dell’Associazione Parchi Permanenti Italiani, Luciano Pareschi – i dati a oggi dimostravano già una preoccupante flessione del 40% delle prenotazioni da parte delle scuole, destinata ad aumentare con l’entrata nel vivo della stagione. Era necessario un intervento di semplificazione della procedura per non penalizzare tanto il diritto delle nostre imprese di salvaguardare gli introiti, quanto il diritto dei giovani di divertirsi e di accedere ai contenuti didattici disponibili nelle strutture del comparto».