by Redazione | 20 Dicembre 2021 12:46
A pochi giorni dalla fine dell’anno, almeno 20mila imprese turistico-alberghiere sono sul ciglio del baratro. È il grido di disperazione di Federalberghi che evidenzia come, alla scadenza del termine per il pagamento dell’Imu (il 16 dicembre scorso, ndr), molti albergatori non hanno avuto le risorse per pagare o hanno dovuto ricorrere all’indebitamento.
La nota prosegue sottolineando pure come molte strutture in affitto si ritrovino sotto minaccia di sfratto dopo che lo sconto fiscale sui canoni si è esaurito a luglio. Nel complesso, più di 20.000 imprese non riescono a far fronte ai costi fissi di gestione concernenti l’immobile, che è il principale bene strumentale delle strutture turistico ricettive.
La federazione ricorda poi che il 31 dicembre 2021 scade il termine per l’utilizzo degli ammortizzatori sociali Covid-19 e la moratoria sui licenziamenti. Se la cassa integrazione non sarà rifinanziata, saranno a rischio 70mila lavoratori dipendenti dalle strutture ricettive italiane.
“Imprese e lavoratori sono sul ciglio di un baratro – recita la nota di Federalberghi – e chiediamo di intervenire con urgenza per evitare che precipitino. La proroga del credito d’imposta sugli affitti e della cassa integrazione Covid sono le risposte di cui il settore ha bisogno con urgenza, per evitare chiusure e licenziamenti“, conclude Federalberghi con riferimento alla legge di Bilancio.
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