by Redazione | 16 Ottobre 2024 16:37
Una rete di supporto di tutti gli aeroporti regionali realizzata con l’obiettivo di coadiuvare gli scali principali nei momenti di congestione e rilanciare quelli demaniali minori. Istituzioni e player del settore, territoriali e nazionali, si sono confrontati su questi temi a Parma, in un convegno organizzato dall’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (Enac) e dall’Unione Parmense degli Industriali (Upi), incentrato sul “Sistema aeroportuale integrato dell’Emilia-Romagna – Modello di sviluppo nazionale del trasporto aereo”.
La domanda di trasporto aereo cresce a ritmi sostenuti, tanto che nell’estate 2024 l’aumento ha raggiunto la doppia cifra. Ma non sempre le infrastrutture sono adeguate, anche in termini di capacità aeroportuale: il rischio è quello di congestionare il sistema, creando disagi a scapito della qualità dei servizi offerti ai passeggeri e della tutela del diritto alla mobilità di tutti, con particolare attenzione alle persone con disabilità o a mobilità ridotta. Il confronto ha preso spunto da questi presupposti e dalle linee guida del Piano Nazionale degli Aeroporti, in fase di finalizzazione da parte del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.
Il presidente Upi, Gabriele Buia, ha sottolineato: «Questo importante incontro è una preziosa occasione per parlare di sviluppo infrastrutturale, guardare al futuro del territorio e agire subito, cercando di dare vita a nuove sinergie tra territori vicini. La nostra associazione ha sempre agito in questa direzione: nell’azione di tutela e difesa delle istanze delle aziende associate, ma anche nella ricerca dei presupposti per la crescita e lo sviluppo del sistema produttivo e sociale. In questo senso la creazione di un sistema aeroportuale integrato a livello regionale è senza dubbio un’opportunità da cogliere, a vantaggio delle aziende e delle persone di questo territorio».
Dello stesso parere il consigliere d’amministrazione Enac, Benedetta Fiorini: «La realizzazione di un network sinergico di supporto alla rete regionale non può che contribuire allo sviluppo organico del trasporto aereo. In questa cornice auspichiamo una pronta implementazione della rete integrata degli scali dell’Emilia-Romagna, a favore della crescita economica, sociale e turistica dell’intera regione e non solo, nel rispetto di quella sostenibilità non ideologica e dell’intermodalità del settore che può renderci sempre più competitivi».
Da parte sua il presidente Enac, Pierluigi Di Palma ha aggiunto: «Il sistema deve farsi trovare pronto per accogliere l’aumento costante della domanda di traffico in un mondo sempre più interconnesso e sostenibile, secondo i principi dell’intermodalità e della sostenibilità, con il supporto dell’innovazione tecnologica e dell’intelligenza artificiale. Secondo le indicazioni governative, dobbiamo trovare soluzioni come sistema Paese».
Sull’urgenza di allestire una vera e propria rete nazionale di scali regionali si è soffermato anche il presidente di Assaeroporti, Carlo Borgomeo: «L’iniziativa si muove all’interno di due scelte fondamentali presenti nel Piano Nazionale degli Aeroporti e da noi condivise con convinzione. La necessità, e per certi versi l’urgenza, di costruire reti regionali tra i diversi scali. E la valorizzazione dei piccoli aeroporti che, abbandonata ogni residua e pericolosa logica di campanile e di concorrenza a livello locale, si confermano come un’importante riserva di capacità. L’adozione di questi criteri suggerirà le migliori soluzioni ai gestori aeroportuali e alle istituzioni regionali, che consentano di far fronte a un impetuoso incremento della domanda che si manifesta con particolare evidenza in Emilia-Romagna».
Nel chiudere il convegno il viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Galeazzo Bignami, ha dichiarato: «L’Emilia Romagna può costituire un esempio per lo sviluppo futuro dei sistemi integrati aeroportuali ed è per questo che guardiamo con attenzione a quanto avviene nel territorio. È evidente che il governo non può intervenire su dinamiche definite dal mercato, ma può indirizzare e governare processi che, se concretizzati, possono dare un assetto competitivo al sistema del trasporto aereo nazionale».
In Italia, attualmente, nell’aviazione commerciale operano circa 34 aeroporti, di cui un buon 40% rappresenta la categoria dei cosiddetti scali minori, con un traffico annuale al di sotto dei 100mila passeggeri.
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