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Scandalo Tap Air Portugal, il governo azzera i vertici

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È un vero e proprio Tap-gate quello che ha scosso il Portogallo – relativo ai compensi illegali elargiti a una manager della compagnia aerea – e che ha portato il governo lusitano a licenziare per “giusta causa” il presidente del consiglio d’amministrazione, Manuel Beja, e l’amministratore delegato, Christine Ourmière-Widener.

Lo scandalo è relativo a un’indebita buonuscita da 500mila euro ricevuta dall’ex componente del cda, Alexandra Reis. Tap Air Portugal è controllata al 100% dallo stato lusitano in seguito alla crisi pandemica da Covid-19 e ha ricevuto circa 3,2 miliardi di euro di aiuti di Stato per superare le difficoltà finanziarie. Negli ultimi mesi, infine, il governo portoghese sta cercando di vendere la maggioranza delle quote di Tap: in lizza per l’acquisizione ci sarebbero Air France-Klm e il Gruppo Lufthansa.

È stato il ministro delle finanze portoghese, Fernando Medina, a  comunicare l’azzeramento dei vertici durante una conferenza stampa. «È il momento di cambiare pagina. Questo episodio ha scosso la fiducia dei portoghesi in Tap ed è essenziale ristabilire il legame tra il Paese e la compagnia aerea», ha detto il ministro annunciando poi  che l’attuale presidente di Azores Airlines, Luís Rodrigues, assumerà entrambe le funzioni di ceo e di presidnete del cda di Tap Air Portugal.

Il Tap-gate era balzato alle cronache lo scorso anno: Alexandra Reis – entrata nel 2017 nel consiglio di amministrazione di Tap – aveva avviato con tutto il cda un piano di ristrutturazione che prevedeva il taglio di 3mila posti di lavoro. Reis aveva poi lasciato Tap nel febbraio del 2022 chiedendo una buonuscita di oltre 1,5 milioni di euro, poi ridotta a 500mila euro. Pochi mesi dopo fu nominata segretario di Stato al tesoro e le polemiche sull’indennizzo ricevuto da Tap portarono alle dimissioni della stessa Reis e del ministro delle infrastrutture, Pedro Nuno Santos.

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