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Schiphol taglia i voli: la conta dei danni

schiphol amsterdam

Non c’è pace per l’aeroporto di Amsterdam Schiphol, dove il governo olandese ha annunciato la riduzione dei voli da e per lo scalo da 500mila a 460mila nel 2024. L’obiettivo resta quello di ridurre l’inquinamento acustico, che però secondo Iata e le altre associazioni del settore aviation si combatterebbe con il cosiddetto balanced approach, “approccio equilibrato” appunto: si tratta di un processo concordato a livello internazionale per gestire il rumore nelle comunità aeroportuali.

Il taglio dei voli a Schiphol vede innanzitutto una vittima che non può che essere Klm, che perderebbe quasi 6mila diritti di volo e atterraggio solo durante la prossima estate.

easyJet, invece, che è il secondo vettore sullo scalo dopo Klm, dovrà abbandonare 700 slot; mentre 24 compagnie tra cui anche JetBlue non potranno proprio operare ad Amsterdam.

In totale, secondo le stime spariranno oltre 9mila operazioni di decollo e atterraggio su Schiphol per la prossima estate, con ulteriori 8mila tagli in inverno. Tutte le compagnie con i diritti storici dovranno ridurre il loro traffico in aeroporto del 3,1%. Per il gruppo olandese Klm, che occupa il 63% della capacità dello scalo olandese e opera con i vettori Klm, Air France, Transavia, Klm Cityhopper e Martinair Cargo, si tradurrà in 5.700 operazioni perse, per una media di 27 al giorno. Klm parla di “modello operativo a rischio”.

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