Si è concluso con 550 voli cancellati il black sunday del trasporto aereo: domenica 17 luglio che ha visto scioperare le low cost, ma anche i controllori di volo Enav. Una protesta sulla cui legittimità ora indagherà l’Antitrust, destinatario di un esposto delle associazioni dei consumatori.
TSUNAMI CANCELLAZIONI. Ma vediamo gli effetti della protesta sui singoli scali. A Roma Fiumicino un centinaio i collegamenti saltati, una decina a Ciampino. Centodue voli in meno a Milano Malpensa (quasi la metà targati easyJet), 52 a Linate, 27 a Bergamo Orio al Serio. A Torino Caselle 17 voli cancellati tra partenze e arrivi, 29 a Venezia, 6 a Trieste, 4 a Treviso e altrettanti a Verona, 3 a Genova. A Bologna, invece, sono stati 40 i collegamenti saltati, una ventina quelli cancellati a Firenze-Peretola (in particolare di Klm), 8 a Pisa.
Forte l’impatto dello sciopero su Napoli Capodichino con 80 voli non operati. Mentre, ancora più a sud, 37 i voli annullati a Bari-Palese; 26 a Brindisi; 13 a Lamezia Terme. Sulle isole, poi, a Catania una trentina i voli cancellati, una ventina a Palermo, 4 a Trapani e un paio a Comiso. A Cagliari stop a 16 voli, una ventina quelli annullati all’aeroporto di Olbia-Costa Smeralda, mentre ad Alghero ne sono saltati 14.
ESPOSTO ALLE AUTORITÀ. Dubbi sulla legittimità dello sciopero sono stati sollevati dalle associazioni dei consumatori Unc e Codacons, che hanno presentato sul tema un esposto all’Antitrust per verificare la legittimità dello stop. Il Codacons, in particolare, ha chiesto di indagare anche a Commissione Ue, Enac e alle diverse procure.
«Quello che accade negli aeroporti è inaccettabile soprattutto per i cittadini, sottoposti a disagi incredibili, a cui si aggiungono il malfunzionamento o le scarse informazioni fornite dalle compagnie aeree. Bisogna senz’altro lavorare perché ci sia un coordinamento europeo delle risposte che vengono date. Se a questo si somma che domenica è coinciso lo sciopero dei controllori Enav, la cosa assume contorni di gravità anche maggiore. Il ministero si faccia carico di una visione di insieme», è il duro commento il giudizio di Raffaella Paita, presidente della Commissione Trasporti alla Camera.
INVITO UE A RISPETTARE I DIRITTI DEI PASSEGGERI. Sul tema nel frattempo è intervenuta Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva e commissaria Ue alla Concorrenza, che invita i vettori a rispettare quantomeno i diritti dei passeggeri lasciati a terra. «In Europa – ha ricordato – ci sono regole chiare e di lunga data su come una compagnia aerea dovrebbe compensare i cittadini vittime di disagi. Abbiamo una linea dedicata in ogni lingua dell’Ue che è possibile consultare per conoscere i propri diritti. Le compagnie aeree sono tenute a dirvi quali sono i vostri diritti in questa situazione».
Per gli utenti danneggiati dagli scioperi, il Codacons ha attivato una piattaforma per supportare i cittadini nella gestione delle pratiche di rimborso e risarcimento. «Ricordiamo che anche in caso di sciopero le compagnie aeree sono tenute a riconoscere ai passeggeri che si vedono cancellato il volo l’assistenza e l’indennizzo previsti dal regolamento europeo 26104 – spiega il presidente dell’associazione, Carlo Rienzi – Chi non riuscirà a raggiungere le mete di villeggiatura a causa dello sciopero odierno ha diritto, inoltre, a chiedere ad agenzie di viaggio, tour operator e strutture ricettive il rimborso integrale di quanto pagato per i servizi non goduti».
E SE SPARISSERO LE LOW COST? Ma sul tavolo c’è anche un altro tema: la tutela dell’intero settore turistico. Se da un lato l’onda dei disservizi low cost scombina i piani della summer post Covid, inducendo il settore a “odiare” Ryanair&Co. Dall’altro, va detto, che una débâcle delle compagnie a basso costo, capaci di far viaggiare tutti e dappertutto, porterebbe a una contrazione, quantomeno numerica, dei flussi turistici. Un nuovo assetto con cui bisognerebbe fare i conti.