by Redazione | 5 Luglio 2024 11:15
Il “black friday” perfetto. Si tratta di oggi, 5 luglio, giornata di sciopero aereo che interessa i principali scali italiani: Roma Fiumicino, Milano Linate e Malpensa, Venezia, Bologna, ma anche Crotone e Reggio Calabria. Uno stop, parziale per alcuni, totale per altri, dettagliato dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nel consueto bollettino[1].
Parallelamente, prosegue la protesta dei piloti della compagnia irlandese Aer Lingus: lo sciopero, iniziato il 29 giugno, va avanti fino al 7 luglio. Disservizi su disservizi, insomma.
A complicare ancora questo venerdì del trasporto aereo, la chiusura temporanea dell’Aeroporto di Catania Fontanarossa, dovuta all’eruzione dell’Etna, che ha fatto depositare uno strato di cenere eruttiva sulle piste di decollo e atterraggio. In attesa della prevista riapertura in queste ore, per cui sono iniziate le operazioni per rimuovere la cenere, i voli in arrivo e in partenza dallo scalo siciliano sono stati cancellati. Mentre, già giovedì, la parziale chiusura dello spazio aereo sull’aeroporto aveva provocato ritardi e annullamenti. Nel frattempo, sulla vicina Stromboli, dove pure è in corso l’attività eruttiva è stata emanata mentre scriviamo l’allerta rossa con la Protezione Civile che “invita la popolazione a tenersi informata”,
Come di consueto in situazioni del genere, interviene ItaliaRimborso che ricapitola diritti e consigli ai passeggeri: “In questo caso di sciopero aereo e di eruzione dell’Etna, al contrario di quanto avviene con gli scioperi che riguardano le compagnie aeree, il passeggero non ha diritto alla compensazione pecuniaria, ma può comprarsi a proprie spese un nuovo volo alternativo, anche con una compagnia aerea diversa rispetto a quella inizialmente scelta. Ciò avviene qualora il passeggero non venga adeguatamente riprotetto dal vettore aereo. Queste somme sborsate per via dello sciopero aerei e della chiusura dell’aeroporto di Catania possono essere rimborsate, così come le spese per qualsiasi altro mezzo di trasporto utilizzato per giungere alla destinazione inizialmente programmata, eventuali notti in hotel in più e pasti nei giorni in cui è stato provocato il disservizio aereo”.
«Il viaggiatore, qualora non riprotetto dal vettore aereo con un nuovo volo – sottolinea il ceo Felice D’Angelo – può sostituirsi all’assistenza della compagnia aerea e sostenere tutte le spese per raggiungere la meta prefissata. In questi casi di sciopero e chiusura dell’aeroporto di Catania sarà poi possibile avviare un reclamo di rimborso spese, rivolgendosi direttamente al vettore aereo o a una claim company».
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