Non basta l’impennata dei viaggi e la carenza di personale a intasare il sistema aeroportuale europeo in piena estate: è anche una stagione densa di scioperi in Italia e in altri Paesi (Spagna e Gran Bretagna su tutti). Un pericoloso mix che aggiunge disagi e cancellazioni alla già grande quantità di disguidi che stanno interessando il settore turistico nella fase di ripartenza più importante dall’inizio della pandemia da Covid-19.
Dopo lo sciopero in Italia del personale delle low cost (Ryanair con Malta Air e CrewLink e Volotea) dello scorso 8 giugno, si avvicina la nuova mobilitazione di sabato 25 che vedrà questa volta i lavoratori easyJet, Volotea, Ryanair, Malta Air e Crewlink incrociare le braccia per 24 ore. Lo sciopero, indetto dalle sigle Filt-Cgil, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo, mette al centro il tema dei contratti nazionali e dei livelli salariali.
Secondo una nota dell’Enac, infine, per quanto riguarda Ryanair nella giornata di sabato saranno garantiti tutti i voli, inclusi i charter, “schedulati in partenza dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle 21; tutti i voli charter da/per le isole regolarmente autorizzati o notificati anteriormente alla data di proclamazione dello sciopero; i seguenti voli di collegamento con le isole con unica frequenza giornaliera con esclusione del traffico continentale: RYR 04802 Ciampino (Lira) Cagliari (Liee) RYR 02261 Bergamo (Lime) Catania (Licc)”.
Nel dettaglio, l’Ente nazionale di aviazione civile ha pubblicato tre note distinte sui voli garantiti relative al Gruppo Ryanair (incluse Crewlink e Malta Air), Volotea e easyJet.
Almeno per quanto riguarda Ryanair, poi, la mobilitazione si espande oltreconfine: sabato infatti si asterranno dal lavoro anche i piloti e gli assistenti di volo basati in Spagna, Portogallo, Francia e Belgio. Già domenica 12 e lunedì 13 giugno, inoltre, le astensioni in Francia e Spagna avevano provocato la cancellazione di circa il 25% dei voli Ryanair nei due Paesi.
CASO EASYJET IN SPAGNA
Proprio in Spagna, infine, è alla ribalta il caso easyJet con i dipendenti della compagnia aerea low cost che hanno annunciato vari giorni di sciopero a luglio. Il sindacato Unión Sindical Obrera – che rappresenta l’80% dei dipendenti spagnoli della compagnia – ha comunicato che gli scioperi di 24 ore si svolgeranno dal primo al 3 di luglio, dal 15 al 17 e dal 29 al 31 dello stesso mese e coinvolgono 450 persone che lavorano negli aeroporti di Barcellona-El Prat, Malaga e Palma di Maiorca. Alla base della rivolta ci sono le condizioni salariali e retributive dei dipendenti di easyJet in terra iberica.
IL MAXI SCIOPERO IN GRAN BRETAGNA
In queste ore, infine, sta avvenendo il più grande sciopero degli ultimi trenta anni nella storia dei trasporti ferroviari della Gran Bretagna. Secondo RaiNews24, infatti, la maxi mobilitazione di 3 giorni (dal 21 al 23 giugno) dei lavoratori contro la preannunciata ondata di licenziamenti, l’aumento dei prezzi e dell’inflazione; ha già provocato la chiusura del 50% delle linee nella metro di Londra e la cancellazione di quattro treni su cinque sull’intero territorio nazionale.
Il sindacato Rmt – Rail Maritime and Transport Workers, aveva annunciato pochi giorni fa che oltre 50.000 dipendenti delle ferrovie avrebbero incrociato le braccia “chiedendo in particolare aumenti salariali in linea con l’inflazione galoppante e denunciando il deterioramento delle condizioni di lavoro e i migliaia di esuberi previsti dalle molteplici compagnie ferroviarie private che compongono il settore nel Regno Unito”, scrive l’edizione online del canale televisivo pubblico.
Ultimo, ma non meno importante è lo sciopero di piloti e personale di cabina di Brussels Airlines che si terrà dal 23 al 25 giugno, in concomitanza allo svolgimento del vertice dell’Unione europea a Bruxelles. Rispetto ai 525 voli del vettore del Gruppo Lufthansa previsti durante la tre giorni di mobilitazione, la compagnia non ha ancora saputo quantificare il numero di voli che saranno cancellati.