Sciopero Boeing scongiurato in extremis
Un aumento salariale del 25% rispetto a un contratto quadriennale, maggiori benefici pensionistici, meno ore di lavoro straordinario obbligatorio e 12 settimane in più di congedo parentale retribuito. Su queste basi Boeing scongiurerebbe in extremis il primo maxi-sciopero in 16 anni, che coinvolgerebbe 32.000 dipendenti, dopo aver raggiunto – secondo quanto riferisce Seattletimes.com – un’intesa provvisoria con il sindacato dei macchinisti e dei lavoratori aerospaziali, guidato da Jon Holden, a Seattle.
Il condizionale è quantomai d’obbligo, perché l’accordo è subordinato alla ratifica degli iscritti al sindacato, che ha comunque invitato i suoi membri ad accettare la proposta, che giovedì sarà messa ai voti. Molti lavoratori, però, ritengono l’accordo insufficiente rispetto alle richieste e lo sciopero scatterebbe qualora due terzi dei membri del sindacato lo appoggiasse in una votazione separata. «Il sindacato ci ha venduto», tuona Robert Falkowski, un lavoratore della linea aerea di Everett. Secondo lui, la proposta salariale non tiene il passo dell’inflazione, lasciando alcuni lavoratori a guadagnare meno di quanto avrebbero avuto anni fa. Falkwoski, soprattutto, è molto più preoccupato per la leadership di Boeing.
La conferma dell’intesa, invece, permetterebbe a Boeing di respirare e prendersi una pausa dalla lunga crisi aperta a inizio 2024 dal caso Alaska e culminata nel cambio di ceo, da Dave Calhoun a Kelly Ortberg ad agosto.
In un videomessaggio ai dipendenti, la presidente e ceo di Boeing commercial airplanes, Stephanie Pope, ha definito l’accordo «un’offerta storica che si prende cura di voi e delle vostre famiglie e rafforza il nostro impegno nel Pacifico nord-occidentale. Un’intesa che si tradurrebbe in sicurezza del lavoro per le generazioni a venire».
In una nota ai membri del sindacato, Holden ha comunque sottolineato che «queste discussioni sono “un dare e avere“», riconoscendo che «non c’era modo di ottenere ogni singola richiesta compresa nella lista dei desideri del sindacato», ma definendo la proposta «il miglior contratto che abbiamo negoziato nella nostra storia. Dal punto di vista finanziario, l’azienda si trova in una posizione difficile. Saranno i membri Iam (Identity access management) che riporteranno questa azienda in carreggiata – è convinto Holden – In definitiva, amiamo questa azienda e non potremmo essere più orgogliosi del lavoro che svolgiamo o dei prodotti che costruiamo». Insomma: un colpo al cerchio e uno alla botte.
Con un aumento dello stipendio del 25% in quattro anni e un ulteriore incremento della retribuzione iniziale, oltre 4.200 dipendenti passerebbero a un livello retributivo più elevato e il contratto permetterebbe ai “macchinisti” una crescita salariale media del 33%. L’accordo ridurrebbe anche le spese mediche vive e la società pagherà più di 4.000 dollari all’anno nel piano di risparmio previdenziale del sindacato per ciascun lavoratore. I macchinisti otterrebbero un aumento di stipendio immediato dell’11%, quindi aumenti successivi ogni anno del 4%, 4% e 6%. I membri del sindacato riceverebbero anche una somma forfettaria di 3.000 dollari, qualora l’intesa fosse ratificata giovedì.
Le negoziazioni di quest’anno sono state le prime trattative contrattuali “complete” tra Boeing e Iam in 16 anni. In passato l’azienda ha avviato discussioni a metà contratto, che hanno costretto il sindacato a concedere alcuni vantaggi – inclusa la rinuncia al suo piano pensionistico – sotto la minaccia di Boeing che la società avrebbe spostato la produzione fuori Washington. Da allora il sindacato dei macchinisti ha approvato un emendamento alla sua costituzione che impedisce trattative a metà contratto senza il voto di tutti i membri.
Il 2024 “nero” di Boeing ha indotto la società a rallentare il ritmo di produzione per concentrarsi sulla qualità e sulla sicurezza nella sua fabbrica, ma i lavoratori sono scettici sul fatto che l’azienda sia impegnata in cambiamenti a lunga scadenza. In base al contratto proposto, Boeing promette di coinvolgere il sindacato nelle discussioni sulla semplificazione del processo di gestione della sicurezza e della qualità, nonché sulle modifiche alle ispezioni. Inoltre, si impegna a informare il sindacato prima di qualsiasi cambiamento significativo al ritmo di produzione.
Per migliorare ulteriormente le relazioni, il contratto creerebbe un nuovo comitato, con leader di entrambe le part, che si riunirà ogni sei mesi per discutere della futura produzione, concorrenza e sistemi di qualità e sicurezza. Il contratto aggiungerebbe anche una nuova lettera d’intesa relativa all’uso dell’intelligenza artificiale sul posto di lavoro: Boeing concorda sul fatto che i dipendenti non verranno licenziati o declassati come conseguenza diretta dell’aggiunta di nuovi sistemi di intelligenza artificiale nella produzione e nella manutenzione.
Giornalista professionista, innamorato del suo lavoro, appassionato di Storia, Lettura, Cinema, Sport, Turismo e Viaggi. Inviato ai Giochi di Atene 2004
Guarda altri articoli