L’Authority chiama, Salvini risponde. Il ministro dei Trasporti ha firmato la precettazione in relazione allo sciopero generale del 29 novembre, sul quale c’era stato il richiamo del Garante a dimezzare le ore di astensione dal lavoro. «Per evitare agli italiani l’ennesimo venerdì di caos – ha spiegato – ho deciso di intervenire direttamente riducendo a 4 ore lo sciopero indetto da alcuni sindacati».
La Commissione Garanzia Sciopero aveva ravvisato “il fondato pericolo di un pregiudizio grave ed imminente ai diritti della persona costituzionalmente tutelati, segnalando al ministro la concentrazione di una pluralità di scioperi, alcuni dei quali già indicati come illegittimi. Ecco perché il trasporto ferroviario era stato già escluso dalla giornata di agitazione indetta da Cgil e Uil dopo lo stop di 24 ore del weekend scorso. L’eventuale riduzione a 4 ore, quindi, interessa il comparto aereo e marittimo e il trasporto pubblico locale: bus, tram e metropolitane.
A Salvini, però, ha subito risposto a muso duro la Cgil, che ha ventilato l’ipotesi di limitazione al diritto di sciopero, valutando il ricorso al Tar: «La riteniamo una lesione importante dello sciopero, si potevano trovare altre modalità di confronto, evidentemente non si ha interesse a farlo», ha sottolineato Maria Grazia Gabrielli, segretaria confederale della Cgil.
Franco Mari, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra nella commissione Lavoro della Camera, ha rincarato la dose: «Salvini non governa, provoca. Vuole lo scontro, usa il suo potere per far alzare la temperatura: la precettazione non ha nulla a che vedere con l’interesse collettivo e si profila come una arbitraria violazione del diritto di sciopero». Per il Movimento 5 Stelle “va precettato il ministro“.
Immediata la controreplica del vicepremier: «In 2 anni e poco più di governo sono 949 gli scioperi effettuati in Italia. Quindi il diritto allo sciopero sì, ma anche il diritto al lavoro per la stragrande maggioranza degli italiani: è l’impegno che mi sono preso».
A ora, comunque, resta il disagio nel settore aereo. Lo sciopero dei settori pubblici e privati e dello staff handler degli scali di Milano Linate e Venezia, ha indotto Ita a cancellare 41 voli nazionali, di cui 39 previsti venerdì: i viaggiatori che hanno già acquistato un biglietto sono invitati a verificare online lo stato del proprio volo prima di recarsi in aeroporto.