by Fabrizio Condò | 15 Novembre 2023 10:39
Sullo sciopero generale di venerdì 17[1] si abbatte la scure di Matteo Salvini. Il ministro dei Trasporti e delle infrastrutture ha firmato ieri sera la lettera di precettazione per il trasporto pubblico: lo stop sarà consentito dalle 9 alle 13 e non per tutto il turno di lavoro. Regolari i voli, che Cgil e Uil avevano già escluso dalla mobilitazione[2] contro la manovra del governo Meloni dopo le osservazioni del Garante. Per ora Trenitalia e Italo hanno lasciato inalterato, sui rispettivi siti, il programma originale con i servizi garantiti:
www.trenitalia.com/it/informazioni/treni_garantiti_incasodisciopero.html[3]
www.italotreno.it/~/media/Images/content/pdf/sciopero/2023/11-23/treni-garantiti_171123[4]
La decisione di Salvini è arrivata dopo un nuovo round, ieri pomeriggio, con Cgil e Uil, che avevano confermato lo sciopero di otto ore o per l’intero turno di lavoro in diversi settori, oltre ai trasporti: pubblico impiego, sanità, scuola, università e ricerca, poste e servizi postali. Con loro incroceranno le braccia le altre categorie delle regioni del Centro. Lunedì 20 novembre toccherà alla Sicilia, venerdì 24 alle regioni del Nord, lunedì 27 alla Sardegna e, infine, venerdì primo dicembre alle regioni del Sud.
La precettazione è ovviamente andata di traverso ai sindacati, che hanno reagito duramente: «È un atto politico gravissimo, mai successo prima, comunque precettino finché gli pare,noi non ci fermiamo», l’affondo del leader della Cgil, Maurizio Landini, che sottolinea il «silenzio assordante» della premier Giorgia Meloni che – ricorda – «potrebbe intervenire per fermare l’iniziativa come già accadde nel 2014». Tranchant il segretario della Uil, Pierpaolo Bombardieri: «È un attacco al diritto di sciopero».
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