Nessuna retromarcia dei sindacati: lo sciopero generale di venerdì 17 novembre nelle regioni del Centro è confermato, ma i voli saranno regolari. Stamane, ai microfoni di Radio 24, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha replicato alla controffensiva di governo e Commissione di garanzia, che chiedevano una rimodulazione della protesta: «Confermiamo la mobilitazione – ha ribadito Landini – ma come atto di responsabilità abbiamo esentato il trasporto aereo e ridotto a quattro ore, dalle 9 alle 13, quella dei vigili del fuoco».
Al netto dei voli, dunque, black friday doveva essere e black friday sarà per i trasporti, con lo stop a treni, mezzi pubblici e taxi. Nel dettaglio, i convogli di Trenitalia, Italo e Trenord saranno fermi dalle 00,01 alle 20,59 del 17 novembre, con due fasce orarie di garanzia: dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21. Qui i comunicati di Trenitalia e Italo sui treni garantiti:
www.trenitalia.com/it/informazioni/treni_garantiti_incasodisciopero.html
www.italotreno.it/~/media/Images/content/pdf/sciopero/2023/11-23/treni-garantiti_171123
Per quanto riguarda il trasporto pubblico, le modalità varieranno da città a città. A Roma stop dalle 8,30 alle 17 e dalle 20 a fine corsa. A Milano, invece, Atm assicura che non ci saranno problemi per chi si sposta con metro, tram e bus: l’ultimo sciopero in città, infatti, c’è stato venerdì 10 novembre e non c’è l’intervallo idoneo di dieci giorni tra una mobilitazione e l’altra. Aderiranno alla protesta anche traghetti, trasporto merci e il personale in servizio sulle autostrade.
Tornando a Landini, il leader della Cgil non si è fermato qui e ha inviato un messaggio chiaro al ministro dei Trasporti e delle infrastrutture, Matteo Salvini, che aveva minacciato la precettazione dei lavoratori: «Sarebbe un atto sgradevole, una volontà politica di mettere in discussione il diritto di sciopero per difendere i propri diritti. Come troviamo sbagliata l’interpretazione della Commissione che questo che non è uno sciopero generale. Così si mette in discussione un diritto ed è un’interpretazione compiacente, utilizzata dal ministro in modo strumentale per impedire il diritto di sciopero: Salvini può precettare quello che vuole, ma non siamo che all’inizio di una mobilitazione».
Poi l’attacco al governo: «Non vogliamo solo cambiare questa legge di bilancio balorda, vogliamo che si facciano le riforme a partire da quella fiscale. Pensano davvero con un atto di questo genere di impensierire o di cambiare il quadro? Gli scioperi andranno bene comunque, siamo solo all’inizio, non abbiamo intenzione di fermarci».
E mentre il Pd chiede la convocazione del Garante in Commissione Lavoro, anche il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, tira dritto: «Andiamo avanti, sul diritto allo sciopero non siamo disponibili a farci intimorire da nessuno». All’agitazione non parteciperà la Cisl, che scenderà in piazza da sola il 25.
Lo sciopero generale riguarderà, tra gli altri, anche il pubblico impiego, la scuola e le poste. E non finisce qui. Perché lunedì 20 novembre sarà la volta della Sicilia, venerdì 24 delle regioni del Nord, lunedì 27 della Sardegna e, infine, venerdì primo dicembre delle regioni del Sud. To be continued…