by Fabrizio Condò | 13 Novembre 2023 11:30
Lo scontro frontale è durissimo. La diatriba verbale tra il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, e i sindacati sull’annunciato black friday, soprattutto per pendolari e viaggiatori, è sfociata nell’altolà della Commissione di garanzia a Cgil e Uil: mancano i requisiti per lo sciopero generale di venerdì 17 – si legge nella nota diramata dopo il confronto di lunedì mattina – per cui viene chiesta una rimodulazione dello stop in alcuni settori. Cgil e Uil hanno «fatto delle aperture su vigili del fuoco e trasporto aereo». Ora si attendono le nuove determinazioni del Garante, ma il clima resta teso.
In principio, quella di venerdì 17 novembre, doveva essere la data clou di un autunno caldo[1] sul fronte sindacale e degli scioperi, che ormai è un classico come le mezze stagioni. Poi Cgil e Uil hanno messo sul piatto anche la Legge di Bilancio varata dal governo Meloni e la protesta ha assunto connotati ancora più marcati: mobilitazione confermata e stop di 24 ore dei settori pubblici e privati, compresi il trasporto aereo, quello ferroviario, i collegamenti marittimi e il personale delle autostrade.
A questo punto è andato in onda un altro remake: la reazione di Salvini, che ha dato fuoco alle polveri minacciando la precettazione e ribadendo la propria intenzione a limitare al massimo i disagi per i cittadini: «Scioperare per 4 ore è assolutamente legittimo, per 24 no», l’avvertimento del ministro del Mit. A stretto giro era arrivata la replica del leader della Cgil, Maurizio Landini: «Non sono i ministri che decidono quante ore di sciopero si programmano e se si fanno o no, è diritto delle persone decidere se vogliono aderire o meno».
Dopo il vis a vis di oggi con la Commissione di garanzia si è fatto sentire anche il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri: «È una cosa singolare che un’organizzazione sindacale proclami uno sciopero generale e la Commissione di garanzia dica che non è uno sciopero generale ma intersettoriale. Fra l’altro c’è una coincidenza tra le dichiarazioni di Salvini e alcune affermazioni della Commissione: forse dovremmo capire se è una Commissione di garanzia del ministro o del diritto di sciopero». Niente sconti per il segretario generale della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi: «Non ci atterremo alle limitazioni richieste dal garante, le emergenze nei trasporti non possono rimanere inascoltate: quello proclamato per venerdì 17 novembre è e rimane uno sciopero generale e non intersettoriale e i trasporti hanno aderito. La manovra non investe a favore del trasporto pubblico locale e di quello aereo, peggiorando le condizioni dei lavoratori».
Unica a chiamarsi fuori dalla mischia è la Uil, che ha deciso di scendere in piazza da sola il 25 novembre, non condividendo l’idea di proclamare lo sciopero generale. «Vedo tante polemiche e nessuno dice che in Italia le regole sullo sciopero sono molto chiare, a garanzia sia del sindacato che dei cittadini – osserva il segretario generale, Luigi Sbarra – Dovremmo porre fine alle polemiche, vediamo invece cosa è necessario fare per supportare il reddito di famiglie, lavoratori e pensionati e migliorare la manovra».
Commissione di garanzia, governo e sindacati parlano, pendolari e viaggiatori aspettano col fiato sospeso. Perché venerdì 17 – scaramanzie a parte – si avvicina.
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