Se l’hotel introduce il “supplemento aria condizionata”
Dal prossimo anno, come conseguenza del caro energia, in alcuni hotel potrebbe scattare il supplemento aria condizionata. Una contromisura già annunciata da un albergatore di Rimini, Vincenzo Pazzini, proprietario di due hotel nella località balneare romagnola. A riportare la notizia è l’edizione di Bologna del Corriere della Sera.
A causa di bollette più che triplicate, passate da 6 a 17mila euro, l’intenzione di Pazzini è fissare per la prossima stagione una temperatura media fissa nelle camere; dopodiché, se il cliente chiederà un abbassamento della gradazione, la potrà ottenere pagando la differenza.
Una misura che la presidente di Federalberghi Rimini, Patrizia Rinaldis, non si sente certo di criticare. «Bisogna intervenire con una progettualità a medio e lungo termine, incentivando la domotica, investendo sul fotovoltaico – argomenta – Spesso ci troviamo a raccontare di aziende nelle quali l’aria condizionata funziona 24h: occorre quindi una strategia che nasca dal governo e che faciliti interventi pro risparmi o pro fotovoltaico. L’aumento di tutte le utenze rappresenta un problema che non tocca solo gli albergatori romagnoli, ma tutto il Paese. E per questo va affrontato seriamente».
Rinaldis aggiunge anche che non c’è solo il caro energia a preoccupare l’hôtellerie italiana: «Ricordiamoci anche degli aumenti degli alimentari ormai al +25%. Per non parlare delle lavanderie, con rincari del 40%. E i costi non possono essere sempre riversati sui cittadini, i cui stipendi sono sempre uguali. L’imprenditore, se non ritocca i prezzi, rischia di non rientrare nei costi sostenuti e, dall’altro versante, il consumatore ha sempre meno disponibilità. Una catena in cui stiamo perdendo tutti».